“Gli evangelisti presentano l’itinerario spirituale di Maria di Nazaret. La sua crescita. La maturazione nella fede che l’ha portata gradualmente, e con sofferenza, a passare da madre di Gesù a discepola del Cristo“, spiega a Interris.it padre Alberto Maggi. biblista, teologo e religioso dell’Ordine dei Servi di Maria. Aggiunge il direttore del Centro “Giovanni Vannucci” per gli studi biblici: “Presso la croce del Cristo non c’è una donna trascinata dagli avvenimenti. Una madre addolorata e piangente. Ma una donna coraggiosa. La discepola disposta a fare la stessa fine del suo Maestro“.
Al servizio di Maria
Padre Alberto Maggi ha studiato al “Marianum”, alla Pontificia Università Gregoriana” e alla Scuola Biblica di Gerusalemme. Da 25 anni dirige il Centro studi biblici “Giovanni Vannucci” e ha condotto per Radio Vaticana la trasmissione “La Buona Notizia è per tutti!”. E’ autore di apprezzati saggi come “Chi non muore si rivede” (in cui racconta la sua esperienza della malattia) e “L’ultima beatitudine” sul mistero della morte. Nel libro “Due in condotta” ripercorre la sua vita da quando era bambino nel dopoguerra. Padre Maggi si dedica alla divulgazione, a livello popolare, della ricerca scientifica nel settore biblico. Attraverso scritti, trasmissioni radiofoniche e televisive e conferenze in Italia e all’estero. La sua opera è apprezzata nelle diocesi di tutto il mondo e i suoi libri sono incentrati sull’universalità della misericordia che papa Francesco ha posto a fondamento della sua missione sul Soglio di Pietro.Padre Maggi, Maria è rimasta ai piedi della croce mentre tutti avevano abbandonato Gesù. Cosa insegna la Madre di Cristo attraverso le Scritture?
“L’ordine di cattura da parte del sinedrio era non solo per Gesù. Ma per tutto il gruppo dei discepoli. Non era pericoloso solo il Galileo. Ma il suo insegnamento. E e finché c’era anche un solo discepolo capace di trasmetterlo, i capi religiosi non dormivano sonni tranquilli. È stato Gesù, il pastore che dona la vita per le sue pecore, che al momento dell’arresto ha barattato la sua vita con quella dei suoi discepoli. ‘Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano'(Gv 18,8)”.Cosa accadde?
“I discepoli fuggirono e si nascosero. Per paura di fare la fine del loro maestro (Gv 20,19). Ma non tutti. Alcuni si presentano coraggiosamente nel luogo delle esecuzioni. Disposti a fare la stessa fine di Gesù. E tra questi c’è Maria sua madre”.Qual è il valore di testimonianza di questa presenza di Maria?
“La presenza di Maria accanto al Crocifisso è il momento culminante dell’itinerario di fede da lei iniziato. Da quando fin dal primo momento, ha dato adesione al Dio che ‘rovescia i potenti dai troni’ (Lc 1,52). Non è stato facile per Maria. Il suo collocarsi a fianco del condannato è un gesto di sfida verso quanti lo hanno condannato. Gesù è stato ucciso come un bestemmiatore (Mt 26,65). Ponendosi a fianco del giustiziato, Maria denuncia come blasfema l’istituzione religiosa che lo ha condannato”.Cioè?
“Con l’assassinio del Figlio di Dio, i capi del popolo si rivelano per quello che da sempre sono stati. Uccisori dei profeti e di ogni inviato di Dio. ‘Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato?’ (At 8,52)”.Lo sposo di Maria, Giuseppe è stato indicato dal Papa come modello per tutti quegli eroi invisibili (medici, infermieri, pazienti) che lottano ogni giorno contro il Covid. Quale messaggio è testimoniato nell’esempio della Sacra Famiglia?
“Sono scarsi i dati che gli evangelisti offrono di Giuseppe. Ma sufficienti per delineare il personaggio. L’evangelista Matteo lo definisce ‘giusto’. Ovvero fedele ubbidiente della Legge. Ma Giuseppe non l’osserva. La Legge gli impone di denunciare come adultera la sua sposa. Che si trova incinta prima dell’inizio della loro vita insieme. E lapidarla. Infatti la legislazione sancisce che in caso di tradimento l’adultera venga fatta ‘uscire dall’ingresso della casa del padre. E la gente della sua città la lapiderà. Così che muoia. Perché ha commesso un’infamia in Israele. Disonorandosi in casa del padre’ (Dt 22,21)”.E invece?
“Giuseppe tra l’osservanza della Legge, che gli impone di denunciare la moglie ‘infedele’ e l’amore verso Maria, sceglie questo sentimento. Ed è bastata questa lieve incrinatura nell’osservanza della Legge, a favore della misericordia, perché il Signore vi possa fare irruzione. ‘Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua moglie. Perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo’ (Mt 1, 20). E Giuseppe, da perfetto osservante della Legge, comincia a trasformarsi in uomo di fede”.Può farci un esempio
“Il ‘giusto’, che l’osservanza della Legge spingeva a scelte di morte, una volta che ha accolto la parola del Signore, si schiera decisamente a favore della vita. Nell’esilio egiziano la figura di Giuseppe cresce di spessore. E Matteo lo equipara a Mosè, il salvatore del suo popolo”.A cosa si riferisce?
“Come ‘il Signore disse a Mosè in Madian: Va’ torna in Egitto. Perché sono morti quanti insidiavano la tua vita’. Similmente ‘morto Erode, ecco un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto. E gli disse: ‘Alzati, prendi il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele. Sono morti, infatti, quelli che cercavano di uccidere il bambino'”. E come ‘Mosè prese la moglie e i figli, li fece salire sull’asino e tornò nel paese d’Egitto'(Es 4,19-20). Così Giuseppe ‘prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele’ (Mt 2,21)”.Nell’ emergenza sanitaria, Francesco ha affidato il mondo alla protezione della Madre di Dio come segno di salvezza e di speranza. In che modo possiamo trasformare in solidarietà quotidiana e in condotte concrete l’esempio e l’attualità di Maria?
“Profondi conoscitori della Scrittura, molti Padri della Chiesa, da Atanasio ad Agostino, hanno visto in Maria una sorella nella fede. Con cui camminare insieme. In una relazione dinamica volta alla realizzazione del disegno del Padre. Affinché siano ‘ricolmati di beni gli affamati e rimandati a mani vuote i ricchi’ (Lc 1,53). La vergine di Nazaret è grande perché ha creduto che ‘nulla è impossibile a Dio’ (Lc 1,37). Lei si è fidata del progetto del Creatore che ‘ha guardato l’umiltà della sua serva’ (Lc 1,48). E che per le sue opere sceglie sempre quel che il mondo disprezza e ignora (1 Cor 1,28)”. Maria modello femminile di coraggio e determinazione?
“Forte della sua fede, convinta che il Padre avrebbe realizzato il suo progetto in lei, Maria è andata avanti. Nelle difficoltà e nelle incomprensioni. Nei dolori e sofferenze. Fidandosi di quel Signore che tutto trasforma in bene (Rm 8,28). E che trasforma le pietre che possono distruggere la vita, in pane che l’alimenta (Mt 7,9). Per questo Maria è divenuta il segno tangibile di quel che Dio può realizzare con ogni creatura che non metta ostacoli alla potenza del suo amore”.