Emergenza sociale
“L’inflazione di oggi è solo un’avvisaglia di quello che succederà a settembre”, sottolinea il consigliere delegato di Filiera Italia. Luigi Scordamaglia richiama l’attenzione sulle stime di luglio dell’Istat. In un contesto in cui “le aziende agricole e alimentari hanno costi di produzione aumentati di circa il 40%”. A peggiorare la condizione è “lo spread con gli incrementi registrati dai beni al dettaglio“. E ciò, avverte Scordamaglia, “non può essere assorbito dalle imprese”. Inoltre “l’inflazione deve ancora scaricarsi a valle in maniera completa”. La conseguenza sarà pesante. Provocando, secondo Filiera Italia, “un’ulteriore impennata dei prezzi dei beni alimentari al consumo in settembre”. Con “effetti pesanti sulla povertà”. E soprattutto sulla diseguaglianza che se non gestita rischia di generare tensione sociale“.
Quadro preoccupante
E tutto questo in un contesto internazionale difficile. Con gli Stati Uniti entrati in recessione tecnica. E l’Unione europea in difficoltà. Per un rallentamento della Germania che trascina il valore di altri Paesi. A cominciare dall’Italia. Positive, invece, le previsioni al rialzo del Pil italiano. “Ma il dato ultimo dipenderà dall’eventuale razionamento del gas“, evidenzia Luigi Scordamaglia-. Bene, quindi, il decreto aiuti”. Il consigliere delegato di Filiera Italia indica quanto serve fare adesso. Per arginare i contraccolpi sociali di un quadro a tinte fosche. “Occorre prevedere altre risorse- sostiene Scordamaglia-. Per continuare con crediti di imposta che compensino in maniera significativa l’aumento dei costi energetici. E con riduzioni significative del cuneo fiscale sui redditi più bassi. Tutto a vantaggio dei lavoratori”.