Tecnologia al servizio della salute. Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa, ad evoluzione lenta ma progressiva, che coinvolge, principalmente, alcune funzioni quali il controllo dei movimenti e dell’equilibrio. Ora, un dispositivo, simile a un’imbracatura usata nelle arrampicate, è in grado di migliorare i movimenti delle persone affette dalla malattia di Parkinson. L’imbracatura robotica agisce in particolare contro il freezing. Ossia il fenomeno che impedisce al paziente di staccare i piedi da terra. E quindi, di iniziare o proseguire il cammino. Sono segnalati come molto interessanti anche uno studio in corso in Svezia e Regno Unito. Nel quale neuroni ottenuti a partire da cellule staminali embrionali umane saranno trapiantati nel cervello di pazienti affetti dalla malattia di Parkinson. E uno in corso in Regno Unito e Nuova Zelanda, su una terapia genica volta a modificare il gene responsabile di una malattia che causa l’accumulo del colesterolo Ldl, il cosiddetto colesterolo “cattivo”. Il Parkinson fa parte di un gruppo di patologie definite “Disordini del Movimento” e tra queste è la più frequente.
Tecnologia sanitaria
I sintomi del Parkinson sono forse noti da migliaia di anni. Una prima descrizione sarebbe stata trovata in uno scritto di medicina indiana che faceva riferimento ad un periodo intorno al 5.000 A.C.. Ed un’altra in un documento cinese risalente a 2.500 anni fa. Il nome è legato però a James Parkinson, un farmacista chirurgo londinese del XIX secolo, che per primo descrisse gran parte dei sintomi della malattia in un famoso libretto, il “Trattato sulla paralisi agitante”. Di Parkinson, deceduto nel 1824, non esistono né ritratti né ovviamente fotografie. La malattia è presente in tutto il mondo ed in tutti i gruppi etnici. Si riscontra in entrambi i sessi, con una lieve prevalenza, forse, in quello maschile. L’età media di esordio è intorno ai 58-60 anni. Ma circa il 5 % dei pazienti può presentare un esordio giovanile tra i 21 ed i 40 anni. Prima dei 20 anni è estremamente rara. Sopra i 60 anni colpisce 1-2% della popolazione. Mentre la percentuale sale al 3-5% quando l’età è superiore agli 85.