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Tavoletta (Acli Terra): “Viticoltura: un pilastro del Made in Italy”

L'intervista di Interris.it a Nicola Tavoletta, presidente nazionale di Acli Terra, sul valore della viticoltura

La sostenibilità dell’agricoltura passa anche attraverso il minore impatto ambientale della viticoltura che, in Italia, con 689 mila ettari per estensione di vitigni, insieme a Francia e Spagna, rappresenta i tre quarti della superficie nell’Unione Europea. In particolare, secondo gli ultimi dati diffusi, la tutela dell’ambiente in questo settore, si esplica attraverso un uso ridotto di pesticidi e fertilizzanti o l’impiego di metodi di coltivazione che rispettino la biodiversità. Interris.it, in merito alle attuali condizioni di questo comparto, ha intervistato Nicola Tavoletta, presidente nazionale di Acli Terra.

Il presidente nazionale di Acli Terra Nicola Tavoletta (© Archivio Acli Terra)

L’intervista

Presidente, che importanza riveste il settore vitivinicolo in Italia?

“La viticoltura in Italia è un settore di eccellenza in considerazione della quantità unità alla qualità molto elevata sue produzioni. Si pensi che, nel nostro paese, sono stati censiti ben 545 vitigni. Ciò ci porta ad essere la prima nazione per la produzione enologica e la terza per la coltivazione di uva. In particolare, la produzione nazionale, considerata la media degli ultimi anni, si attesta ben oltre i 50 milioni di ettolitri, divisi tra vini rossi e bianchi, tra cui spiccano oltre 400 tipologie a Denominazione d’Origine Protetta. La viticoltura, inoltre, dal punto di vista storico, ha origini molto antiche tantoché, il nome originario della penisola italiana era Enotria, ovvero ‘Terra del Vino’, termine derivato a sua volta da Enotri, gli abitanti della attuale Basilicata”.

Quali sono, a suo parere, gli aspetti maggiormente qualificanti di questo settore?

“Gli aspetti qualificanti del settore vitivinicolo italiano sono molti e variegati. Si pensi ad esempio alla sostenibilità sociale e alla tutela dell’ambiente di cui i viticoltori insieme agli agricoltori sono sentinelle grazie al loro lavoro quotidiano. Ciò rappresenta una sfida e un’opportunità da cogliere per contribuire attivamente allo sviluppo sostenibile del paese. Inoltre, bisogna ricordare che, il valore economico e sociale del vino, rappresenta uno dei pilastri a cui dare lustro e slancio per valorizzare ulteriormente il ‘Made In Italy’ nella maniera migliore”.

Un vitigno (© Jill Wellington da Pixabay)

Qual è stato e qual è il ruolo delle istituzioni europee nel sostegno a questo comparto?

“Il settore vitivinicolo è stato oggetto di una dettagliata regolamentazione da parte comunitaria fin dagli anni ‘80, con la costituzione di una Ocm ad hoc nell’ambito della Politica Agricola Comune, con finalità molto dettagliate e miranti al raggiungimento un maggiore equilibrio tra offerta e domanda. Inoltre, la Pac 2023 – 2027 recentemente approvata, attraverso un forte incentivo alla sostenibilità di tutta la filiera, intende tutelare maggiormente l’ambiente e gli standard di sicurezza attraverso una valorizzazione del biologico e di una viticoltura più green”.

Recentemente l’Irlanda ha approvato una legge che prevede l’etichettatura del vino con l’indicazione della pericolosità per la salute. Qual è l’opinione di Acli Terra in merito?

“Acli Terra è fortemente contraria a questa tipologia di etichettatura che ha conseguenze negative sull’intero comparto vitivinicolo italiano ed europeo. Proponiamo invece uno modello di etichettatura tabellare da cui si possano evincere gli elementi presenti nei diversi alimenti, affinché ognuno, attraverso un sano discernimento, possa focalizzare i diversi elementi contenuti nei prodotti e, di conseguenza, scegliere uno o l’altro, contestualizzandolo così nel proprio regime alimentare. Il vino ha una grande valenza sociale ed economica. Deve quindi esserne incentivato il consumo responsabile e, di conseguenza, la legge irlandese, a nostro parere, è sproporzionata ed eccessivamente penalizzante”.

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