Il termine turismo rurale indica il complesso di attività di ricezione, di ristorazione, di organizzazione del tempo libero e di prestazione di ogni altro servizio finalizzato alla fruizione turistica dei beni naturalistici, ambientali e culturali del territorio rurale extraurbano. L’obiettivo di questa particolare tipologia di turismo è la valorizzazione dell’ambiente rurale e dello sviluppo sostenibile mediante un riconoscimento più accentuato delle risorse storiche, culturali e paesaggistiche locali. In Italia, secondo le ultime stime, sono presenti 24 mila strutture ricettive in ambito rurale. Interris.it, in merito a questo tema e ai possibili sviluppi che potrebbero essere portati dal Pnrr, ha intervistato il presidente nazionale di Acli Terra, Nicola Tavoletta.
L’intervista
In che modo, secondo lei, il turismo rurale può salvaguardare i luoghi e, nello stesso tempo, l’economia rurale?
“Il turismo rurale è gestito prevalentemente dagli imprenditori agricoli. In Parlamento, alla Camera, c’è una bellissima proposta di legge, che speriamo non decada con la fine della legislatura, la quale prevede l’identificazione della figura dell’agricoltore come custode dell’ambiente. Effettivamente, l’imprenditore agricolo, è un custode dell’ambiente e, ancor di più, se lo utilizza come attrazione per i turisti. Quindi, l’agricoltore, ha una funzione naturale di custodia e difesa dell’ambiente. L’attrazione di turisti, a tal proposito, ha una doppia funzione perché, il ciclo di ospitalità e attrazione turistica, per l’agricoltore deve continuare all’infinito e, di conseguenza, deve preservare l’ecosistema. Diventa quindi un operatore turistico e, tutte le attività connesse, rivestono il medesimo interesse nella salvaguardia dell’ambiente affinché venga soddisfatto anche un interesse economico. Il turismo rurale è un sistema di difesa dell’ambiente. In materia di dissesto idrogeologico, ad esempio, la cura generale e la pulizia che possono mantenere gli agricoltori, fa sì che venga evitato”.
In che modo, il Pnrr, può aiutare questa opera?
“E’ già uscito un bando del Pnrr, chiuso il 15 giugno, che offriva l’opportunità ai comuni delle aree interne di partecipare con dei progetti in riguardo ai servizi sociali delle comunità allocate nelle fasce collinari e montane, per far rimanere la popolazione a vivere in quei luoghi. Sono stati presentati progetti per quasi il quadruplo delle risorse e quindi c’è una grande richiesta. Il primo intervento del Pnrr è finalizzato a questa tutela delle comunità delle aree interne. I futuri bandi sono finalizzati alle comunità del territorio e, migliorando queste, esse stesse, possono essere attrattive. Al di là del Pnrr e dei fondi, ci vuole la piena attività delle donne e degli uomini delle aree rurali, per realizzarli bene e farli diventare progetti e riferimenti per l’attività turistica. Non bastano le infrastrutture, ma servono progetti attrattivi, con un’anima ed un’identità forte”.
Qual è l’azione di Acli Terra in merito? Quali sono le vostre speranze per il futuro?
“Acli Terra è un’organizzazione rappresentativa e anche di assistenza delle lavoratrici, dei lavoratori e degli imprenditori. Questa attività vanta una serie di servizi per preparare la progettazione e le domande per attivare i vari circuiti. Acli Terra è anche un’organizzazione che da assistenza e servizio tecnico. Questo aspetto verrà implementato sempre di più nella nostra rete sul territorio nazionale. Il nostro obiettivo è che, il turismo rurale, ma anche quello delle marinerie legato alla filiera ittica, costituiscano degli elementi di valorizzazione del territorio. L’auspicio vero è che vi sia un incremento della residenzialità in alcuni luoghi perché, molte volte, i turisti, cercano i luoghi interni proprio perché non sono affollati, ma deve esserci un intervento sulla qualità di vita in quei luoghi per i residenti. Dobbiamo alzare la qualità della vita, grazie al Pnrr, ma soprattutto alla creatività di nuovi progetti attrattivi. Acli Terra si prefigge questo scopo, sia da punto di vista pedagogico e educativo, ma anche dal punto di vista tecnico e progettuale. Uno di questi segmenti, per migliorare la qualità della vita, è tutto il comparto del biologico, l’agricoltura biologica, l’acquacoltura biologica e tutti i sistemi legati al biologico. A tal proposito, nel mese di settembre, saremo presenti a Bologna, presso il salone del biologico e del green, con una serie di seminari per assistere gli imprenditori e i lavoratori del biologico”.