La Malaysia è uno dei Paesi al mondo che in questo momento sta pagando uno dei tributi più alti in termini di vite umane per la pandemia da Covid-19. Basti pensare che la scorsa settimana vi è stata una media di oltre 4000 casi in 24 ore con oltre 250 pazienti ricoverati in terapia intensiva dei quali 100 necessitano di assistenza respiratoria continua. Questi dati preoccupanti hanno portato il primo ministro Tan Sri Muhyddin Yassin, di concerto con le autorità sanitarie competenti, ad imporre lo stato di emergenza nazionale con forti restrizioni nella libertà di movimento nella capitale Kuala Lumpur ed in altri cinque stati del Paese fino al prossimo 4 febbraio.
Malaysia, la Chiesa non si ferma
Tanto premesso, vista la sospensione di ogni celebrazione pubblica ai fini del contenimento del contagio da Covid-19, l’arcidiocesi di Kuala Lumpur sotto la guida dell’arcivescovo Julian Leow Beng Kim, vista l’impossibilità di celebrare i Sacramenti ed i servizi ecclesiali – se non in caso di assoluta urgenza – come ad esempio per il viatico, la Confessione e l’Unzione degli Infermi, ha istituito una apposita task force che ha fornito delle linee guida a tutte le parrocchie poste sotto l’usbergo della Arcidiocesi.
In particolare, attraverso una fulgida prova di fede e resilienza, l’arcidiocesi ha invitato tutte le parrocchie a dotarsi di appositi strumenti tecnologici al fine di consentire agli studenti di continuare il catechismo attraverso la proficua opera dell’Ufficio Catechistico Nazionale per permettere la formazione in forma virtuale dando prova nel contempo uno spirito di adattamento encomiabile in questo momento difficile nel quale vi sono forti restrizioni sociali.
Una pietra nell’acqua
In ultima istanza, l’impegno posto in essere dalla arcidiocesi di Kuala Lumpur, sta dimostrando che, nonostante questo periodo oltremodo difficile, si possa essere uniti spiritualmente pur essendo fisicamente distanti. Questo fattore è e sarà fondamentale per creare una società migliore e maggiormente attenta nei confronti dei bisogni delle persone più deboli in ossequio al fulgido pensiero di Madre Teresa di Calcutta: “Solo io non posso cambiare il mondo, ma posso lanciare un pietra attraverso le acque per creare molte increspature”.