In un’epoca fortemente connotata dall’emergere dei cambiamenti climatici e dai loro effetti sulla quotidianità di ognuno di noi, la salvaguardia dell’ecosistema marino e il razionale sfruttamento delle sue risorse contribuiscono in maniera determinante a garantire uno sviluppo sostenibile e, soprattutto, la tutela delle specie che lo abitano.
La salvaguardia delle tartarughe marine
Tra queste ultime, indubbiamente, figurano le tartarughe marine, dei rettili che sono in grado di adattarsi molto bene alla vita acquatica, i quali però dipendono dall’ambiente terrestre per la deposizione e l’incubazione delle proprie uova. In particolare, le stesse, insieme ai cetacei, svolgono un ruolo fondamentale per garantire l’equilibrio ecologico degli ecosistemi marini, perché occupano il vertice della catena alimentare e contribuiscono quindi a mantenere il bilanciamento delle popolazioni di flora e fauna di cui si nutrono.
L’esperienza di Riccione
A Riccione, dal 1988, con l’intento di tutelare la biodiversità marina in ogni sua forma, è sorta la Fondazione Cetacea la quale, avvalendosi del contributo biologi, veterinari, naturalisti e volontari, opera quotidianamente per soccorrere gli animali in difficoltà, tra cui le tartarughe marine. Interris.it, in merito a questa esperienza, ha intervistato Sauro Pari, presidente della Fondazione Cetacea di Riccione.
L’intervista a Sauro Pari
Presidente Pari, che importanza riveste la tutela delle tartarughe marine?
“Le tartarughe marine sono solo sette specie e, attualmente, tutte sono minacciate di estinzione. Esse sono dei predatori e, in mare, la loro presenza, è fondamentale per il mantenimento dell’equilibrio delle specie. La loro scomparsa potrebbe portare ad un enorme squilibrio dell’ambiente marino e non sappiamo dove questo potrebbe portarci. Pertanto, tutelare le tartarughe marine, significa salvaguardare il mare”.
Come nasce e che obiettivi ha il Centro di Recupero Cura e Riabilitazione delle Tartarughe marine della Fondazione Cetacea di Riccione? In che modo, chi lo desidera, può sostenere la vostra azione?
“La Fondazione Cetacea di Riccione, originariamente, è nata dentro un delfinario. Successivamente, siamo usciti da lì in quanto siamo contrari alla cattività e l’abbiamo portata nello spazio comunale in cui si trova ora. Il Centro di recupero delle Tartarughe marine è un riferimento per l’area che, nel corso degli anni, ha curato e restituito al mare centinaia di tartarughe. Chi lo desidera, può aiutare la nostra azione venendoci a trovare, attraverso delle donazioni, destinandoci il 5 x 1000 oppure adottando a distanza una tartaruga. Sulla nostra pagina social e sul sito internet sono riportate tutte le possibili modalità per supportarci”.
Quali sono i vostri desideri per il futuro in riguardo allo sviluppo della Fondazione Cetacea e delle sue attività?
“Abbiamo vinto un bando di concorso per l’assegnazione del delfinario di Rimini. Speriamo di riuscire a ristrutturarlo e ampliare le attività della sede di Riccione. Auspichiamo inoltre di avere sempre più possibilità di operare per il miglioramento della situazione ambientale”