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Agenda 2030: la sfida dello sviluppo sostenibile

Gli alberi costituiscono un prezioso patrimonio da tutelare: hanno la capacità di assorbire anidride carbonica, rilasciare ossigeno e mitigare i cambiamenti climatici

Non c’è futuro senza sviluppo sostenibile. La Snaitech Sustainability Week è la settimana ideata dall’azienda per condividere con i propri stakeholders gli obiettivi e i risultati raggiunti in ambito Csr (responsabilità sociale d’impresa). Sono stati promossi tre appuntamenti di volontariato aziendale in partnership con Rete Clima, l’ente tecnico attivo in iniziative di sostenibilità e di decarbonizzazione. La collaborazione con Rete Clima prosegue anche quest’anno con la campagna “Piantala! Più persone creano un cambiamento. Più alberi fanno una foresta”. Snaitech ha invitato dal 2022 i colleghi a prendere parte all’attività di forestazione urbana che ha visto la piantagione di oltre 3.000 nuovi alberi nelle tre regioni italiane in cui l’azienda ha sede, Toscana, Lazio e Lombardia. Gli alberi costituiscono, infatti, un prezioso patrimonio da tutelare. Hanno la capacità di assorbire anidride carbonica, rilasciare ossigeno e mitigare i cambiamenti climatici. Da questa consapevolezza nasce il supporto di Snaitech tramite il suo ente dedicato alle good causes Fondazione Snaitech. In particolare, sono coltre novanta i volontari Snaitech che si recano a Nova Milanese, a Roma presso il quartiere Mezzocammino e a Castelfiorentino. Per contribuire attivamente con un’iniziativa dedicata alla tutela della biodiversità.
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Foto di Markus Winkler: https://www.pexels.com/it-it/foto/legno-scrittura-tipografia-tecnologia-19825314/

Start up sostenibile

Intanto il mondo dell’economia si interroga anche sugli investimenti sostenibili. Alla ricerca di mercati emergenti e prospettive per le nuove start-up. Sostenibilità, nuove tecnologie ed investimenti sono i temi al centro della terza edizione del “Global law and business organisation” in programma a Roma il 24 maggio. L’incontro costituirà un momento di confronto tra i maggiori esperti internazionali sulle sfide che le pmi e i professionisti dovranno affrontare a seguito dell’obbligatoria adozione di criteri Esg e dell’avvento delle nuove tecnologie.  Con il coordinamento di Marco Boldrini si confronteranno Denada Bare Rauch, Yiannos Georgiades, Anna De Stefano e Antonio Menditto. Il secondo panel sarà dedicato alle nuove tecnologie. Dalla block chain alla tokenizzazione degli asset. Dai digital twins all’intelligenza artificiale e ai risvolti patologici con particolare riferimento ai cybercrimes. Moderati da Avel Lenttan interverranno Marcello Fontana, Marios Nicolau, Carlo Zaccagnini. Nella terza sessione il focus sarà sulla sostenibilità nel mondo della costruzione. Con la moderazione di Ilenia Lombardi parteciperanno ai lavori Annabella Nassetti, Diego Mingarelli, Rohit Singhal, Gill Satinder.  Nel quarto panel i relatori condivideranno idee, strategie e metodologie per integrare con successo le richieste di reporting Esg nella vita delle pmi italiane. Giovanni Marco Borroni modererà la tavola rotonda cui parteciperanno Marta Cavenaghi, Matteo La Torre, Anna Shpak, Maurizio Giuli. L’introduzione e i saluti iniziali del Congresso saranno affidati a Yiannos Georgiades, in qualità di presidente di Glawbus. Viola Edward, psicoterapeuta e formatrice terrà un intervento in tema di gentilezza e consapevolezza nel mondo corporate.
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Foto di name_ gravity su Unsplash

Agenda sostenibile

Il raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile richiede azioni che coinvolgano tutti gli attori del sistema sociale, economico e istituzionale a tutti i livelli di governo. Attivando, all’interno della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile 2022, una molteplicità di progetti di diverse dimensioni adatti alle specifiche condizioni di ciascun territorio. Al tema è stato dedicato l’evento “Le buone pratiche e il Rapporto sui territori 2023″. Il forum è stato organizzato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) presso la Fondazione Feltrinelli. Della tappa di Milano del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2024 è tutor la Fondazione Cariplo. L’incontro ha proposto una riflessione scaturita dalla quarta edizione del Rapporto ASviS “I territori e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile”. Sono state messe in luce le significative e crescenti disparità tra le regioni italiane. Dove tra il 2010 e il 2022 si sono registrati scarsi progressi verso il raggiungimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 dell’Onu. Con analisi e dati sulle principali sfide che minacciano la sostenibilità economica, sociale e ambientale dei territori italiani. Tra cui il rischio sismico, vulcanico, idrogeologico, la siccità e desertificazione, gli incendi e le ondate di calore, gli incidenti industriali.
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Credits: NASA/JPL-Caltech

Urgenza

“Ci sono evidenti limiti storici nella politica di coesione italiana, tra cui la mancanza di complementarità con le politiche ordinarie, la dispersione degli interventi e la scarsa qualità delle strutture di governo nazionali e regionali. L’Italia deve agire con urgenza, preparando, come si è impegnata a fare al Summit Onu di settembre 2023, un Piano nazionale di accelerazione per migliorare i risultati deludenti finora raggiunti e contrastare l’aumento delle disuguaglianze territoriali – evidenzia Pierluigi Stefanini, presidente dell’ASviS -. Abbiamo bisogno di un’impostazione coerente delle politiche pubbliche, nazionali e territoriali, che tenga conto dei rischi naturali e antropici. Il Rapporto sottolinea anche la necessità di una politica di coesione rinnovata, con l’obiettivo di ridurre i divari territoriali, in particolare quelli del Mezzogiorno, e di raggiungere traguardi chiari entro il 2030, utilizzando l’Agenda 2030 come punto di riferimento comune. L’unificazione della programmazione del Pnrr e dei fondi europei e nazionali del ciclo 2021-2027 è un fatto positivo, ma occorre collegare questi fondi alle Strategie nazionali e regionali per lo sviluppo sostenibile, che vanno rese operative a tutti i livelli”.
Foto di Luke Greenwood su Unsplash

Territori

Ecco i dati tratti dal Rapporto Territori. Tra il 2010 e il 2022 la maggior parte delle Regioni italiane non ha fatto passi avanti soddisfacenti rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs) dell’Agenda 2030 dell’Onu. Solo per due Obiettivi, salute ed economia circolare, si registra un miglioramento generalizzato, mentre peggiorano le condizioni di quasi tutte le Regioni per quattro Obiettivi (povertà, qualità degli ecosistemi terrestri, risorse idriche e istituzioni), a fronte di una sostanziale stabilità per gli altri. Rappresentano una eccezione positiva la Valle d’Aosta e la Toscana, mentre tra quelle che mostrano le peggiori performance si segnalano il Molise e la Basilicata, che presentano arretramenti rispetto al 2010 per ben sei Obiettivi. Aumentano anche le disuguaglianze territoriali: complessivamente, le differenze di performance tra territori crescono per sette Obiettivi, diminuiscono solo per due e restano invariate per cinque.

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