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Tutto quello che non sappiamo di Santa Maria Goretti

L'intervista di In Terris al Rettore del Santuario dedicato a Santa Maria Goretti a Nettuno, Padre Giovanni Alberti, il più grande biografo della santa, nel giorno in cui celebra 50 anni di sacerdozio

Il 6 Luglio la Chiesa cattolica festeggia una piccola grande santa, il cui nome è sicuramente tanto conosciuto quanto, in maniera inversamente proporzionale, è poco nota la vera storia di fede.

Santa Maria Goretti, il cui nome di battesimo è Maria Teresa, nacque a Corinaldo (Ancona) il 16 ottobre 1890, da Luigi Goretti e Assunta Carlini, contadini. Maria era la seconda di sei figli. I Goretti si trasferirono presto nell’Agro Pontino. Nel 1900 il padre morì di malaria. La madre dovette così iniziare a lavorare nei campi, lasciando a Maria l’incarico di badare alla casa e ai suoi fratelli più piccoli. A dieci anni Maria fece la Prima Comunione e maturò il proposito di morire prima di commettere dei peccati. 

Il 5 luglio del 1902 Alessandro Serenelli, un giovane di 18 anni che si era innamorato di Maria, l’aggredì, cercando di violentarla. Alle resistenze della ragazza, la uccise accoltellandola. Maria morì dopo un’operazione, il giorno seguente, ma prima di spirare perdonò il suo aggressore. Serenelli fu condannato a scontare 30 anni di prigione. Si pentì per quanto commesso e si convertì quando in sogno vide Maria che gli diceva che avrebbe raggiunto il Paradiso. Scarcerato dopo 27 anni, Alessandro Serenelli chiese perdono alla madre di Maria. 

Maria Goretti è stata proclamata santa nel 1950 da Pio XII.

Una statua di Santa Maria Goretti

Padre Giovanni Alberti, Rettore del Santuario dedicato a Santa Maria Goretti a Nettuno, è il più grande biografo della santa, chiamata con affetto Marietta. Abbiamo l’onore di intervistarlo nel giorno in cui celebra 50 anni di sacerdozio, al fianco della piccola grande Maria.

Padre Giovanni, perché la santità di Maria Goretti è poco conosciuta?

“Direi che è poco conosciuta a fondo come verità. Basti pensare che qui al Santuario di Nettuno vengono da tutto il mondo. E’ sorprendente quello che vediamo noi qui, arrivano fedeli e devoti da zone del mondo anche sperdute, tutto l’anno; un pellegrinaggio goccia a goccia. In alcuni Paesi, ad esempio del Sudamerica, le persone si fanno mettere come nome di battesimo Maria Goretti tutto attaccato… Questo nome è diffusissimo.

Quando fu portato il corpo della santa in Canada in pellegrinaggio, gli accompagnatori rimasero di stucco perché lì vi trovarono parchi, chiese, ospedali dedicati alla santa”.

Immagine tratta da Memorie Storiche Nettuno

Perché in Italia la conosciamo così poco?

“Nel linguaggio corrente, dire ‘Sei come santa Maria Goretti’ indica un certo modo di essere. E’ un modo di dire utilizzato come un discorso riduttivo sulla santa, come dire ‘la santa brava 5 minuti’, riducendo tutto solo al momento e al modo in cui è morta. Ecco perché Marietta è stata messa in qualche modo dentro le nicchie. In realtà, però, c’è molto di più e molto prima. L’inganno, l’equivoco, è scattato invece sui cosiddetti ‘5 minuti’, ma è chiaro che nessuna donna accetta la violenza. Non possiamo dunque fermarci a questo, se vogliamo sapere chi è Marietta: santa Maria Goretti è molto di più”.

Ci spieghi, padre Giovanni:

“Il perdono in primis, è fondamentale. Se Marietta non avesse perdonato, non avremmo oggi santa Maria Goretti. Poi tutto il ‘prima’ del suo vissuto, la fede quando morì il padre lasciando 5 figli. Maria consolò la madre dicendo a 9 anni: ‘Mamma, Dio non ci abbandona’. E si mise ad aiutare la famiglia. Non è forse questo un grande esempio di spirito di servizio per le adolescenti?

E poi, l’amore verso l’Eucaristia [che la accomuna ad altri giovani santi, come il beato Carlo Acutis, n.d.r.]. A quel tempo la prima Comunione si faceva a 13 anni, lei la volle fare a tutti i costi a 10 anni. Se presentiamo la vita di Maria Goretti in questo modo, diventa credibile, altrimenti, resterà sempre tristemente la santa dei cinque minuti…”.

Le celebrazioni per Santa Maria Goretti sono visibili in diretta sulla pagina Facebook del Santuario

Che cosa ha da dire oggi santa Maria Goretti?

“Marietta si è messa la servizio della famiglia. A 9 anni ha dimenticato i giochi e si è messa ad aiutare concretamente. Cucinava, accudiva i fratelli piccoli. Ci sono tanti passaggi da fare per conoscere questa figura.. Marietta offre tantissimo come valori: lavoro, servizio, disponibilità verso gli altri. E’ modello di un cammino, di un percorso di vita e non un flash eroico. Anche Pio XII nella sua canonizzazione, sottolineò che la santità non si improvvisa, che c’è un cammino, una preparazione e Marietta ha vissuto questa preparazione.

Maria non ha frequentato gli oratori, le chiese, non è figlia del chiostro, ma di una famiglia, che era un laboratorio di valori: lì è cresciuta. Poi non dimentichiamo che lo Spirito Santo fa cose incredibili. Persone come Maria Goretti sono creature privilegiate che hanno un’autostrada che altri non hanno. Ma hanno detto comunque il loro sì, avrebbero potuto anche dire no”.

Padre Giovanni, come è diventato il biografo di Maria Goretti?

“Non so se si può parlare di disegno, ma certamente facendo il percorso di formazione per diventare sacerdote, ero studente alla Lateranense a Roma, che offre mille opportunità, come ad esempio la possibilità di vivere la cerimonia di ordinazione sacerdotale in alcuni santuari speciali. I superiori mi imposero di farla a Nettuno, al Santuario di Santa Maria Goretti. Celebrai la mia prima messa proprio nella cripta, dove c’è il suo corpo.

Poi è passato del tempo, ma questa figura non mi brillava per simpatia. Siccome ero portato per lo scrivere, mi chiesero di redigere una vita più moderna a attuale di lei.

Feci passare più di un anno, poi mi cimentai anche per orgoglio e scoprii questo mondo e questa profondità. Da lì ho cominciato, e ho pubblicato la prima biografia e poi tante altre cose, la rivista del Santuario, altri libri su Alessandro Serenelli, sulla famiglia Goretti, su Corinaldo, dove mi è stata attribuita gentilmente anche la cittadinanza onoraria…tutto il percorso è andato avanti così”.

Santuario Nostra Signora delle Grazie e Santa Maria Goretti a Nettuno

Non resta che porgere a P. Giovanni Alberti i nostri migliori auguri per il suo cinquantesimo anniversario di ordinazione sacerdotale, certi che Marietta non farà mancare la sua intercessione per lui e per quanti, con amore e devozione, imitano questo modello di vera fede e abbandono a Dio.

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