Storia di Fiammetta, che non si è arresa

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Ormai, in questo anno e mezzo abbiamo letto e raccontato tante storie che riguardano la pandemia. Storie di dolore e storie di speranza, di giovani e di anziani. In tutto quello che abbiamo fatto e visto, il Covid è stato, ed è ancora oggi, una costante della nostra vita.

Come è cambiata la nostra vita con il Covid

Ancora mi sorprendo quando, quasi per gioco, fisso “il prima” e il “dopo” di quanto è accaduto: il giorno prima a scuola, in giro con gli amici, in treno per un weekend fuori città e il giorno dopo in casa, davanti alla televisione, cercando di capire perché, nel giro di poche ore, tutto è cambiato. In pochissimo tempo abbiamo sviluppato nuove abitudini, nuovi modi di trascorrere le giornate e di relazionarci. Se solo qualcuno mi avesse detto che cosa sarebbe successo a partire da marzo 2020 lo avrei preso per un folle ed invece, eccoci qui! Ed è questo il primo grande insegnamento che mi ha dato questa esperienza: capire che tutto può cambiare in un secondo ed anche, però, che le persone, noi tutti, siamo in grado di reagire alle difficoltà, andando avanti, perché ci sono momenti in cui si può e si deve solo guardare avanti e dare l’opportunità alla vita di continuare e, perché no, di sorprenderci. E’ un approccio che è giusto avere anche in memoria e in onore delle tante migliaia di persone che sono morte a causa di questo virus.

La storia di Fiammetta

Tutte queste riflessioni nascono dopo aver saputo quanto accaduto a Fiammetta, una ragazzina di 12 anni che durante le restrizioni ha svolto la didattica a distanza tra il gregge che suo padre pascolava. Uno scatto che sui social è diventato virale tanto da diventare una notizia: Fiammetta vive in Trentino, ma ha origini sarde. E’ tifosissima del Cagliari. Suo papà è un pastore e quando lei era in Dad si svegliava all’alba e con lui andava nella zona del pascolo e proprio da quel luogo si connetteva per seguire le lezioni scolastiche. Il Cagliari, una volta saputo di Fiammetta, ha deciso di “arruolarla” regalandole la maglia della squadra con il suo nome: “un simbolo di resistenza e resilienza, un esempio per tutti coloro che, in questi difficili tempi di pandemia, sanno come adattarsi alle circostanze e guardare in modo positivo al futuro. Come il Cagliari Calcio, che nella sua lunga storia è passato attraverso fasi alterne, ma mantenendo sempre il piacere del gioco e lo spirito di squadra” questa è la motivazione data dalla stessa società.

In un momento drammatico per il mondo intero, dalle dimensioni inimmaginabili, Fiammetta è stata sorpresa dalla vita e in qualche modo l’ha ripagata della sua sofferenza di ragazza in questa pandemia, dei suoi piccoli-grandi sacrifici quotidiani. Fiammetta insegna a grandi e piccini che vale la pena non arrendersi mai, e proprio con questo esempio dobbiamo motivarci a non perderci d’animo.

Francesca Romana Preziosi: