Come calmare la rabbia dei ragazzi?
Come ha influito questa situazione sui comportamenti dei ragazzi?
“Come sempre accade in situazioni storiche di forte stress come quella che abbiamo passato nei mesi scorsi, il fatto che le relazioni funzionino bene o male dipende dalle basi educative e relazionali che la famiglia ĆØ riuscita a mettere in campo giĆ in tempi di normalitĆ : piĆ¹ stabili e positive erano le situazioni precedenti, meglio si sono gestite le relazioni nel lockdown anche se la convivenza forzata aumenta inevitabilmente i livelli di tensione perchĆ© non sempre ĆØ possibile prendersi momenti e spazi di riflessione individuale. Purtroppo, perĆ², i dati dellāOMS hanno registrato anche un innalzamento di quasi il 60% delle segnalazioni legate a episodi di violenza domestica nel lockdown”.
L’adolescenza ĆØ una fase molto delicata, durante la quale i ragazzi affrontano momenti altalenanti. La depressione a volte sembra essere dietro l’angolo: come fare per aiutare i ragazzi in questo periodo della crescita?
“Il fenomeno della depressione, soprattutto in etĆ evolutiva, ĆØ strettamente legato alla percezione dellāimpossibilitĆ di costruirsi un futuro sereno e soddisfacente e si tratta di un fenomeno che non dovrebbe essere sottovalutato. Per sostenere i ragazzi nei periodi di grandi cambiamenti sono necessarie due doti fondamentali, da parte degli adulti: pazienza e capacitĆ di ascolto. Bisogna sapersi mettere a disposizione dei ragazzi, ascoltandoli nelle loro paure e sostenendoli nella costruzione della loro persona che loro vorranno e potranno diventare da grandi, rendendosi disponibili allāaffrontare le difficoltĆ insieme a loro, ma rispettando anche la necessitĆ di provare a sperimentarsi da soli. Insomma, comportarsi in modo molto simile a quello di un allenatore sportivo di alto livello: fornire gli strumenti, ascoltare le difficoltĆ per provare a trovare una strategia per superarla, ma permettere che la partita vera la giochino da soli fidandosi della bontĆ del risultato, perchĆ© anche una delusione aiuta a crescere se affrontata nel modo corretto”. Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā
Non solo depressione ma anche irascibilitĆ e, a volte, violenza. Lei ha scritto un libro su questo argomento: come puĆ² un genitore aiutare il proprio figlio quando affronta dei momenti di crisi di questo tipo?
“Come racconto nel mio libro ‘Stiamo calmi! Gestire la rabbia dei bambini per non farsene contagiare’ (Rizzoli) lāeducazione alla gestione delle proprie emozioni e, quindi, anche della rabbia, comincia fin da piccolissimi e passa, inevitabilmente, attraverso la relazione con mamma e papĆ , prima, e con il resto del mondo, poi. Permettere ad un bambino di sperimentarsi nellāespressione della rabbia, accogliendola e restituendogli il fatto che sia unāemozione legittima, anche se bisogna imparare ad esprimerla in modo adeguato, permette al bambino stesso di conoscere un pezzo in piĆ¹ della propria individualitĆ , a non temerla e a lavorare per imparare ad utilizzarla per comunicare quello che prova e non ad aggirarlo e basta. Lāadolescente e il giovane adulto che ne deriveranno, saranno persone emotivamente consapevoli, e dotate di strumenti efficaci per entrare in relazione con il mondo in modo adeguato e sereno”. Ā Ā
Quali sono le paure piĆ¹ frequenti dei ragazzi durante l’adolescenza?
“Ogni fascia di etĆ ha i suoi scogli evolutivi che si scontrano con la realtĆ e le difficoltĆ del mondo degli adulti, generando sia la spinta per voler crescere, sia le paure legate ad doverlo fare. Direi che i timori principali degli adolescenti di oggi riguardano proprio la difficoltĆ nello scoprire chi sono e nella possibilitĆ di costruirsi un futuro soddisfacente, perchĆ© quando provano a immaginarsi ‘grandi’ si trovano davanti alla prospettiva di una realtĆ adulta estremamente faticosa e affaticata”. Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā Ā
Alla fine di queste riflessioni si evince che essere genitori non ĆØ facile: esiste una ricetta per diventare genitori modello? Come fare per cercare di aiutare i propri figli nel vivere nel modo piĆ¹ sereno possibile?
“Il genitore perfetto non esiste e non deve esistere; il modo migliore per crescere i propri figli ĆØ quello di rendersi un ‘buon genitore’, ovvero una persona che cerca di sintonizzarsi al meglio con le necessitĆ pratiche, ma anche emotive e relazionali dei propri figli e lavora con loro, non al posto loro, per costruire una strada per raggiungere questi obiettivi. Il buon genitore mette regole, ascolta e sa sbagliare, ma sa anche chiedere scusa quando se ne accorge e aiuto quando serve”.