Il più grande piano di deportazione interna della storia americana, dunque. E’ quello che Donald Trump ha in mente di attuare se riuscirà a tornare alla Casa Bianca nel 2025. Un’operazione anti-migranti ancora più estrema delle misure decise durante il suo mandato. Un piano che non prevede solo la chiusura delle frontiere con il Messico. Ma rastrellamenti e arresti casa per casa di tutte le persone che vivono “illegalmente” negli Stati Uniti. Non è una novità che il tycoon nei suoi comizi agiti spesso lo spettro dei migranti-criminali per guadagnarsi il favore dei suoi sostenitori più di destra. Né che usi la questione dei flussi migratori senza controllo per attaccare le politiche di Joe Biden.
Immigrati
Proprio ad un evento elettorale ha annunciato che il primo giorno da presidente firmerà un ordine per bloccare i finanziamenti per alloggio e trasporto degli immigrati privi di documenti. Accusando, senza prova, l’attuale commander-in-chief di aver speso più di un milione di dollari. Appunto per ospitare migranti in “alcuni degli hotel più lussuosi del paese”. Il New York Times, tuttavia, ha rivelato nel dettaglio il complesso piano di Trump per il 2025. Definendolo un “attacco all’immigrazione mai visto nella storia americana”. Neanche lontanamente paragonabile alla deportazione di 1,3 milioni di messicani attuata da Dwight Eisenhower nel 1954. E chiamata, in modo dispregiativo, “Operation Wetback” (operazione schiena bagnata).
Rischio tycoon
Quello che Trump intende scatenare in un eventuale secondo mandato è un vero e proprio inferno per i migranti. L’obiettivo è riprendere da dove ha lasciato ed andare molto oltre. Ad esempio, il tycoon intende sospendere il programma nazionale per i rifugiati. E revocare gli status di protezione temporanea e asilo umanitario a chi proviene da determinati Paesi ritenuti non sicuri. Con la conseguenza che decine di migliaia di persone sarebbero espulse da un giorno all’altro. Trump punta anche ad abolire lo ius soli. E, se rieletto, darà immediato mandato alle agenzie federali di non emettere più documenti di identità per i bambini nati negli Stati Uniti da migranti irregolari. E le misure non colpiranno solo chi è senza documenti o intende attraversare la frontiera. Ma anche ad esempio studenti stranieri che hanno partecipato alle proteste anti-israeliane o filo-palestinesi.
Visti
Secondo quanto rivelato dai consiglieri del tycoon, la nuova amministrazione Trump chiederà ai funzionari consolari statunitensi all’estero di cancellare i loro visti. E di stringere le maglie dello screening per tutti i richiedenti. Una maxi operazione che, oltre alle implicazioni morali, comporterebbe una mobilitazione di risorse e forze senza precedenti. Tanto per cominciare, la costruzione di mega campi per ospitare i migranti in attesa di deportazione. E il dispiegamento di polizia federale e locale per attuare una campagna di arresti su larga scala. Ma anche se il Congresso dovesse rifiutarsi di finanziare l’operazione il tycoon ha già pronto un piano B ovvero la tattica usata durante il suo primo mandato per avere più finanziamenti per costruire il controverso muro al confine con il Messico. E cioè reindirizzare i fondi dal Pentagono e procedere con la sua guerra ai migranti.