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La malattia non ha l’ultima parola. “Il cuore chiama e la squadra risponde”

Consegnati al reparto di pediatria dell'ospedale di Livorno, giochi, puzzle, libri e le nuove specialissime magliette dedicate ai piccoli pazienti ricoverati con l'augurio di pronta guarigione

Solidarietà e legalità. Il comandante Alfa è il fondatore del Gruppo intervento speciale (Gis) dell’Arma dei carabinieri. E ha  ha consegnato al reparto di pediatria dell’ospedale di Livorno, giochi, puzzle, libri. E le nuove specialissime magliette da lui dedicate ai piccoli pazienti ricoverati con l’augurio di pronta guarigione. Ad organizzare l’evento i promotori locali dell’iniziativa, Paolo Iovino con la famiglia al completo, la moglie Irene Pazzagli la figlia Matilde, spiegano all’Azienda Usl Toscana nord ovest. “Ringraziamo il comandante Alfa e tutti volontari che supportano le sue iniziative”,  afferma il direttore della pediatria di Livorno, Roberto Danieli. Assente per precedenti impegni. Ma rappresentato dai medici Sabrina Quinti, Niccolò Carli e dalla coordinatrice infermieristica Elena Wust. E aggiunge: “Ci hanno fatto ancora una volta il gradito dono della loro presenza. E dei tanti regali che diventeranno a breve momenti di gioia inaspettata per i nostri piccoli pazienti”.legalità

Legalità solidale

Prosegue Roberto Danieli: “Il comandante è da sempre sensibile alle tematiche riguardanti l’infanzia. Ed è  oramai vero e proprio amico del nostro reparto. Confidiamo che il rapporto possa durare ancora a lungo”. Il messaggio del comandante Alfa è netto: “Il cuore chiama e la squadra risponde. Con una nuova giornata dedicata al sorriso dei piccoli pazienti. E una donazione che si pone temporalmente a metà tra quelle oramai consuete di Pasqua e Natale troppo ‘distanti’ tra loro. Tutto questo grazie al contributo importante di materiale donato da amici dal cuore grande come Fabio e Milly Iovino, della ditta Grafostile, Silvia de ‘Il mago Merlino’. E a seguire Valerio, Federica, Eva, Sara, Alessio, Antonella, Paola, Silvano, Enrico, Diana e Isabella. Che si impegnano per aiutarci a portare conforto e felicità a piccoli uomini e donne del futuro. Loro malgrado devono combattere la battaglia più difficile. Ma con il sorriso possono dimenticare per qualche ora le proprie sofferenze. Un ringraziamento particolare va a al primario. Alla coordinatrice infermieristica. E a tutto lo staff del reparto”.legalità

A favore del prossimo

A Cetona, piccolo borgo medievale nel senese, il comandante Alfa presenta il suo ultimo libro “Proteggere la mia vita a favore degli altri”. Il gruppo di intervento speciale (GIS) nasce nel 1978 per volere di Francesco Cossiga, allora ministro dell’Interno, per contrastare il dilagare del terrorismo e della criminalità. Sono carabinieri dell’allora battaglione paracadutisti Tuscania che agiscono per la prima volta nella rivolta dei detenuti del supercarcere di Trani (Bari) Al comando delle forze armate un giovane carabiniere , Antonio uno dei fondatori del gruppo che sarà chiamato Alfa per tutta la vita. E per tutta la vita indosserà una specie di passamontagna chiamato “mephisto”. Perché deve agire, per ragioni di sicurezza nell’ombra. Viene da Castelvetrano (Palermo) dove nasce nel 1951. Eredita dal padre muratore il senso di coraggio e di giustizia.
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Ad elevato rischio

Si arruola giovanissimo nell’arma dei carabinieri e finisce nel battaglione dei paracadutisti. Da allora sarà a capo di una infinita sequenza di azioni speciali in Italia e all’estero. Di importanti arresti, sequestri ad altissimo rischio. Presente in tutti i teatri di guerra in medio oriente, Bosnia, Iraq, Afghanistan. Esaltando ogni volta il prestigio dell’Italia, delle forze armate e dell’arma dei carabinieri. Vanta numerose onorificenze internazionali. Tanto da essere considerato il carabiniere più decorato d’Italia. Oggi, in congedo , il Comandante Alfa toglie la maschera. E racconta, attraverso i suoi libri (best seller) la sua vita sempre a favore di quella degli altri.  “Una “iniziativa lodevole” l’Accademia Comandante Alfa-Cittadella della Legalità Enzo Fregosi secondo Eugenio Zoffili, capogruppo in commissione Difesa della Camera. La nuova struttura che sorge nella ex cava di marna al confine tra i comuni di Eupilio e Pusiano in provincia di Como. Dove è stato presentato il progetto alla presenza del Comandante Alfa.
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Intesa

Il carabiniere più decorato d’Italia e tra i fondatori, ora in congedo, del Gruppo di Intervento Speciale GIS” e del Capitano Ultimo. “Il progetto è in fase avanzata di realizzazione. Attraverso l’intesa con i sindaci delle amministrazioni comunali coinvolte e il lavoro dei volontari dell’associazione Brianza Sicura QS21 guidata da Lorenzo Brambilla – ha spiegato Zoffili -. Prevede la realizzazione di un’area polifunzionale di oltre 25mila metri quadri, al servizio sia della popolazione che delle forze dell’ordine, per educare chiunque lo voglia, in particolare i giovani, alla legalità. A tal fine sono previsti un campus per ospitare i ragazzi, un’area dedicata all’allenamento fisico, un poligono coperto e insonorizzato. Un’area softair ma anche campi da bocce, un parco e un’oasi faunistica per attirare persone di ogni età e favorire la socializzazione e l’incontro tra generazioni diverse”. “Come capogruppo in commissione Difesa – ha aggiunto -, non posso che apprezzare questa lodevole iniziativa per la quale ringrazio il comandante Alfa, Lorenzo Brambilla, il Capitano Ultimo e tutti i volontari che ci stanno lavorando con grande impegno e passione. Supporterò il progetto in Parlamento affinché possa ottenere ulteriori riconoscimenti istituzionali. Un’iniziativa lodevole che è motivo di orgoglio per il nostro territorio. Punto di riferimento e modello a livello regionale e nazionale”.

Legalità anti-mafia

“I carabinieri del Gis, il Gruppo di Intervento Speciale, hanno una preparazione durissima. Occorre essere forti sia fisicamente che mentalmente”. A parlare  dell’operazione che ha portato i carabinieri a catturare il superlatitante della mafia, Matteo Messina Denaro, è il comandante Alfa. Il nome in codice utilizzato da uno dei fondatori del Gis, già autore di numerosi libri dedicati proprio all’addestramento di questi militari chiamati in tutte le situazioni di maggior pericolo. Il comandante Alfa, oggi in pensione, oltre ad essere esperto delle tecniche operative del Gis per aver trascorso 40 anni in questo reparto, è anche originario proprio di Castel Vetrano, il paesino in provincia di Trapani che ha dato i natali a Matteo Messina Denaro e suo feudo mafioso fino alla cattura nella clinica privata di Palermo ‘La Maddalena’. “Sono strafelice della cattura di Matteo Messina Denaro, lo sono come carabiniere ma più che altro come cittadino di Castel Vetrano – spiega il Comandante Alfa – come ho sempre raccontato fino ai 18 anni ho vissuto in un ambiente mafioso lo stesso di Messina Denaro e per questo oggi sono strafelice. Sono strafelice per i miei concittadini che sono scesi in piazza a gridare la loro gioia con lo striscione “Castel Vetrano Libera”. E’ una terra bellissima che merita di più, si mangia bene, il mare è bellissimo. Ed ora spero che dopo essersi liberato di questo ‘cancro’ le istituzioni facciano rinascere il paese”

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