“Non sprecare il cibo è più che mai un dovere sociale”. Il piano per raccogliere le eccedenze alimentari

Logo Interris - Alimentazione e spreco di cibo: un libro per riflettere

Logo INTERRIS in sostituzione per l'articolo: Alimentazione e spreco di cibo: un libro per riflettere

Evitare lo spreco di cibo è un’istanza sociale tanto più pressante in tempo di guerra. Il Piemonte è stato un anno fa l’apripista di un accordo che ora diventa nazionale. Quello siglato tra il Banco Alimentare e Confida. L’Associazione italiana distribuzione automatica. E così, grazie ad alcune aziende associate piemontesi, nel 2021 sono state donate ben 20 tonnellate di cibo e bevande. Adesso l’accordo nazionale permetterà di raccogliere le eccedenze alimentari dell’intero settore del vending in tutta Italia. Si stima che a regime il comparto potrebbe donare almeno 250 tonnellate all’anno.

Stop allo spreco di cibo

L’accordo tra Confida e Fondazione Banco Alimentare rende solidale, dunque, la distribuzione automatica. La firma dell’intesa nazionale coinvolge tutte le 550 imprese associate. Così la filiera della distribuzione automatica dice addio allo spreco alimentare. Massimo Trapletti presiede l’associazione italiana distribuzione automatica. Giovanni Bruno guida  la Fondazione Banco Alimentare Onlus. Hanno unito le forze per consentire la raccolta delle eccedenze alimentari dell’intero settore del vending in tutta Italia. Il cibo recuperato sarà quindi donato, attraverso la rete dei Banchi Alimentari territoriali, a famiglie e persone in difficoltà.

Territorio

“Siamo veramente orgogliosi di questo accordo– osserva Massimo Trapletti-. Adesso le nostre aziende associate potranno contribuire a un’attività meritoria. Quella che da oltre trent’anni porta avanti il Banco Alimentare”. E aggiunge il presidente di Confida: “Abbiamo fatto un test su alcune aziende nostre associate piemontesi. In un anno hanno donato ben 20 tonnellate di cibo e bevande. Con questo accordo nazionale i delegati territoriali di Confida si collegheranno con i Banchi Alimentari del territorio. E stimiamo che a regime potremmo donare, a livello nazionale almeno 250 tonnellate di alimenti l’anno”.

Filiera agroalimentare

Banco Alimentare dal 1989 recupera le eccedenze della filiera agroalimentare. Per ridistribuirle a 7.612 organizzazioni che offrono aiuti a 1.669.306 persone e famiglie in difficoltà. L’attività è svolta da 21 Banchi territoriali coordinati da Fondazione Banco Alimentare Onlus. Per la gestione del progetto del settore del vending, i Banchi Alimentari regionali saranno collegati con le 11 delegazioni territoriali di Confida. A cui partecipano tutte le società di gestione della distribuzione automatica iscritte all’associazione.

Contributo concreto

“Nuovi partners. E un nuovo filone di recupero è per noi particolarmente importante– sottolinea Giovanni Bruno–. Soprattutto nel momento attuale che vede il numero delle persone in difficoltà crescere in modo significativo. Siamo quindi grati perché solo insieme possiamo dare un contributo concreto. E un apporto positivo alla convivenza sociale”. Costituita il 13 luglio del 1979, Confida è, a livello nazionale, un’ unica associazione di categoria. Rappresenta i diversi comparti merceologici di un’intera filiera. Quella della distribuzione automatica di alimenti e bevande. Aderisce a Confcommercio- Imprese per l’Italia. E nell’ambito dell’Unione Europea, è partner di Eva. La “European Vending & Coffee Service Association“.

Cibo da salvare

Ogni italiano produce circa 65 chilogrammi di rifiuti alimentari l’anno, 7 kg in più rispetto alla media europea di 58 kg. Lo spreco in Italia vale circa 10 miliardi di euro, ovvero quasi 5 euro a famiglia alla settimana. Per quanto riguarda le perdite lungo la filiera, la Finlandia con meno dell’1% di cibo perso risulta il Paese più virtuoso a fronte di una media europea di circa il 3%. Uno spreco che in Italia è salito rispetto al 2021. E che vede in testa ai cibi gettati la frutta fresca.

Giacomo Galeazzi: