Lo sport, per le persone con disabilità fisica e intellettiva, rappresenta uno strumento di fondamentale importanza per lo sviluppo di potenzialità individuali, l’incremento di capacità ed acquisizione di abilità, la valorizzazione personale e l’inclusione in contesti di vita ricchi di relazioni significative.
L’esperienza di Briantea84
A Cantù, un comune di quasi 40 mila abitanti della provincia di Como, da quasi quarant’anni, si è dato vita ad una esperienza di sport inclusivo, la Briantea84 che, poco meno di un mese fa, ha permesso a questa squadra di diventare per la nona volta campione d’Italia nella disciplina del basket paralimpico in sedia a rotelle. Briantea84 però non è solo basket paralimpico ma molte altre discipline, quali ad esempio calcio, pallacanestro, nuoto e atletica. Interris.it, ha intervistato in merito a questa esperienza di sport e inclusione, Elena Colombo, membro di Briantea84 da quando aveva 18 anni e dal 2008 vicepresidente della stessa.
L’intervista
Come nasce e che obiettivi si pone Briantea84?
“Briantea84, come dice una parte del nome stesso, è nata nel 1984, da un’idea di Alfredo Marson che è il nostro presidente. Un po’ prima di quel tempo, al paese dello stesso, era arrivata una squadra di basket in carrozzina e si è innamorato di questo sport. Quindi ha deciso di provare a fondare a sua volta una società, partendo proprio dal basket in carrozzina. Oltre a ciò, dopo alcuni anni, sono nati i settori del nuoto, del calcio, della pallacanestro in piedi per persone con disabilità intellettivo relazionale e l’atletica. La nostra società fondamentalmente è una multisport, nella quale abbiamo circa 150 atleti. L’obiettivo che si pone Briantea84 è quello di promuovere lo sport per tutti, dando la possibilità a sempre più ragazzi con disabilità, sia fisica che intellettivo relazionale, di praticare una disciplina sportiva. Tra poco festeggeremo i 40 anni dalla nostra fondazione e la nostra missione è quella di creare delle opportunità per le persone con disabilità, sconfiggere i pregiudizi e soprattutto presentarci per ciò che siamo, ossia una società sportiva che fa sport, niente di più e niente di meno”.
In che modo lo sport favorisce l’inclusione delle persone con disabilità?
“Fondamentalmente la possibilità di permettere a tutti di fare sport consente di stare insieme, uscire di casa e confrontarsi con altre persone. Lo sport è un motore di crescita e porta i ragazzi all’autonomia, a mettersi in gioco, conoscere le proprie potenzialità e a fissare degli obiettivi personali. L’attività sportiva permette a tutti di scendere in campo, confrontarsi con sé stessi e con gli altri, fare gruppo nonché squadra e quindi soprattutto divertirsi”.
Recentemente avete avuto degli importanti successi sportivi, quali sono i vostri auspici per il futuro in merito? In che modo chi lo desidera può aiutare la vostra azione?
“L’obiettivo per il futuro è di continuare a crescere su questa strada e di conseguenza permettere a più giovani con disabilità di praticare sport. Tutte le persone interessate a supportare Briantea84 lo possono fare in tantissimi modi. Dal punto di vista pratico, ad esempio, donando il proprio tempo ed entrando a far parte della nostra famiglia. Fondamentalmente, ad oggi, ci sono oltre 90 volontari attivi nei vari settori e tutti possono avere un ruolo nella nostra società. C’è poi l’aiuto economico che è sempre ben accetto, attraverso donazioni, sponsorizzazioni e l’esserci vicini per aiutarci a portare avanti la nostra missione”.