Fare la spesa non è semplice: avere a disposizione una scelta molto vasta spesso nasconde delle trappole. Daniele Paci è l’agronomo più noto del web. Conta oltre 159.000 follower su Instagram, 80.000 su Tik Tok e su Facebook lo seguono in più di 315.000. I suoi video con i consigli utili per fare la spesa in modo consapevole diventano tutti virali in poco tempo. Come scegliere i prodotti migliori? Come leggere le etichette e le liste degli ingredienti? Come conservare al meglio gli alimenti acquistati? A tutte queste domande dà risposte facili e immediate. Sui social, ovviamente. Ma anche nel libro La spesa felice, edito da Sperling & Kupfer, in cui ha raccolto tutte le sue competenze, grazie al quale è possibile scoprire in modo pratico e veloce le caratteristiche di quello che si porta quotidianamente a tavola. Diviso in cinque grandi categorie (i fondamentali, frutta e verdura, conserve, oli e grassi, salumi e latticini), il manuale scritto da Paci spiega come riconoscere l’alimento con le qualità migliori, non senza curiosità e analisi di luoghi comuni, oltre a utilissimi consigli di buona conservazione. Marchigiano di Fermo, classe 1969, Daniele Paci racconta che ha scelto di diventare agronomo grazie ad un incontro speciale. “Vengo da una famiglia che non ha nulla a che fare con la materia. Mio padre lavorava in banca e mamma era un’artista. Ho fatto il Liceo Scientifico e durante un corso di orientamento per scegliere la facoltà universitaria ho avuto modo di conoscere una persona che per me era sostanzialmente un eroe: Piero Angela. Con la sua trasmissione, Quark, aveva fatto diventare tutti appassionati alle scienze. Lui disse che per trovare lavoro la facoltà di Ingegneria era al primo posto. Al secondo Economia e commercio. Pari merito con Agraria. Così, mi sono informato in merito e ho fatto questa scelta. Anche perché Piero Angela disse: ‘Se scegli Economia e commercio farai un lavoro. Se scegli Agraria probabilmente ne farai anche dieci contemporaneamente’. E aveva ragione“.
Aveva ragione perché oggi è agronomo, divulgatore e influencer sui social. Come è riuscito a ritagliarsi una nicchia così affezionata?
“Per me è un’esperienza nuovissima. Sui social network la mia attività di divulgazione è partita poco più di un anno fa. Non avevo mai pensato che potesse essere così interessante, non solo per chi mi segue ma anche per me che la faccio. Il mio lavoro in sintesi è quello di fare progettazione comunitaria per aziende agricole e agroindustrie. Faccio consulenze in pratica. Di conseguenza è un lavoro di ufficio. Un giorno mi hanno chiamato dalla Rai: mi chiesero se ero interessato a parlare di mandarancio in un programma Tv. Io credevo fosse uno scherzo dei miei amici ma tre secondi dopo quella chiamata mi arrivò una mail, ufficiale, e da quel momento iniziò un percorso su Rai 1 durato tre anni. Facevo divulgazione a La prova del cuoco, con Elisa Isoardi”.
Insomma, è passato dal lavoro con gli imprenditori a quello con le casalinghe?
“Non ho mai lasciato la mia attività principale, ma sì. Con il cibo come unico filo conduttore: ho scoperto che lavorando con le aziende agricole avrei potuto mangiare materie prime d’eccellenza e ho capito che avevo fatto la scelta giusta”.
Oggi come sceglie i temi dei suoi video?
“Spesso sulla base delle richieste e delle curiosità di chi mi segue: al di là di quella che è la mia preparazione, per ogni argomento mi documento e studio. Non avvierei mai un processo comunicativo senza poter dare la garanzia che quello che sto dicendo ha dei fondamenti. Quindi per me l’aggiornamento e l’approfondimento sono passaggi fondamentali che devo affrontare prima di realizzare ogni video. Dietro un minuto di girato ci sono intere giornate di studio. Tant’è che sono tantissimi i temi che non ho ancora affrontato perché non sono convinto di quello che ho da dire, se so di dover approfondire. Così, quando so di non riuscire a fornire una soluzione, non lo affronto proprio un tema. La comunicazione sensazionalistica non mi interessa”.
Si è fatto un’idea di chi è un suo follower tipo?
“Mi seguono sia uomini che donne: se su Facebook c’è maggiore presenza, su Instagram c’è maggiore interazione. È diventato quasi un secondo lavoro! Sono contento del rapporto che si è venuto a creare con coloro che mi seguono. Non vengo attaccato spesso ma quando è capitato non ho fatto in tempo a difendermi perché ci hanno pensato i miei follower”.
L’attività social ha tolto qualcosa alla sua principale attività?
“Mi ha messo in difficoltà. So che non devo distogliere le energie da quello che ho sempre fatto, anche perché ho la responsabilità di tre figli. Ma oggi faticherei a tirarmi indietro: lo vivo come una missione”.
Un’ultima curiosità: chi fa la spesa a casa sua?
“Sia io che mia moglie. E la maggior parte la facciamo direttamente nelle aziende agricole. Non a caso ho creato un sito, Mangialocale.com, in cui segnalo oltre 350 realtà di tutta Italia dove acquistare davvero a chilometro zero. È davvero importante essere consapevoli di quello che si porta in tavola”.