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Spada (Formazienda): “La formazione: investimento utile e remunerativo per il Paese”

L'intervista di Interris.it a Rossella Spada, direttore del Fondo Formazienda, in occasione della festa dei lavoratori

Pandemia, guerra in Ucraina, aumento dei costi energetici e delle materie prime, e inflazione. Sono questi alcuni degli elementi che gravano come una spada di Damocle sulla testa delle famiglie italiane e sul mondo del mercato del lavoro. Dopo gli oltre due anni di pandemia, sembrava apparire una luce in fondo al tunnel grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza che l’Italia ha ottenuto grazie al negoziato con l’Europa. Ma, poco tempo dopo, si è dovuto fare i conti con le conseguenze della guerra scoppiata in Ucraina in seguito all’invasione russa. Dai prezzi schizzati alle stelle dei costi energetici, alla difficoltà a reperire alcune materie prime, e infine l’inflazione che mette in serio pericolo gli investimenti pubblici e privati, con il rischio di minarne anche la qualità. E’ in questo clima che l’Italia celebra la festa dei lavoratori, con alcune categorie che sembrerebbero essere più a rischio di altre.

L’intervista

Formazione e lavoro rappresentano il motore della ripresa e spetta ai fondi interprofessionali costruire le condizioni perché il sistema Paese, sul piano economico e produttivo, possa contare su risorse umane adeguatamente preparate e in grado di vincere la sfida tecnologica. Interris.it ne ha parlato con Rossella Spada, direttore del Fondo Formazienda, una realtà leader, la cui governance spetta alla confederazione datoriale Sistema Impresa e al sindacato dei lavoratori Confsal, che è nata nel Nord Ovest ma che opera ormai in tutta Italia. 

Dottoressa Spada, in che clima quest’anno festeggiamo la Festa dei Lavoratori?

“Il momento è certamente difficile e complesso. Non solo stiamo vivendo ancora le conseguenze economiche e sociali della pandemia ma dobbiamo affrontare criticità inedite legate alla guerra che si sta combattendo in Ucraina, all’aumento dei costi energetici e dei materiali in alcuni dei comparti strategici, all’inflazione che riduce il potere di acquisto delle famiglie e penalizza il livello dei consumi. Le capacità economiche e finanziarie che l’Italia ha ottenuto con il negoziato europeo sfociato nel Pnrr, alla luce della situazione che si è manifestata, rischiano un depotenziamento in presenza di fattori problematici che seguitano che vanno ad aggiungersi ai precedenti. Si tratta di un contesto che mette a dura prova il sistema imprenditoriale nazionale ed il mercato del lavoro con effetti diretti sull’occupazione e sull’occupabilità delle persone”.

Probabilmente, i giovani e le donne sono stati i più colpiti dal mutamento del mondo del lavoro che si è verificato durante la pandemia e ora con la guerra in Ucraina. Come i governi possono intervenire per aiutare questa classe di lavoratori?

“Sicuramente bisogna intervenire con politiche mirate sul fronte dell’ingresso nel mondo del lavoro. Una prospettiva che valorizza come fonte primaria di occupazione e di occupabilità la formazione che ha il compito di costruire competenze adeguate e idonee per affrontare e vincere la sfida della digitalizzazione innalzando il livello di competitività delle imprese. Una forza lavoro meglio preparata, inoltre, è in grado di poter gestire con maggiore consapevolezza e opportunità di successo le transizioni economiche che inevitabilmente sono connesse al periodo che stiamo vivendo e che è caratterizzato da una diffusa incertezza oltre che da una rapida obsolescenza del sapere. Credo che oggi non esista un altro tema in grado di conciliare con più efficacia gli interessi dell’impresa e del lavoro rispetto alla formazione. Ma le imprese vanno anche spinte ad assumere attraverso incentivi mirati e detassazioni del lavoro”.

Quali sono le iniziative che Formazienda conta di mettere in campo per il futuro dei lavoratori?

“I fondi professionali, in Italia, rappresentano lo strumento più efficiente e radicato nelle economie locali per sviluppare la formazione. Offrono un contributo decisivo per rafforzare il mondo produttivo e il mercato del lavoro. Formazienda, il fondo istituito nel 2008 da Confsal e Sistema Impresa, nella pandemia ha stanziato 50 milioni di euro per qualificare e riqualificare le competenze delle risorse umane. Abbiamo raggiunto la quota di 200 milioni di euro realizzando la formazione di 500.000 tra lavoratori e lavoratrici. I nostri avvisi di finanziamento sono direttamente connessi alle principali politiche governative e di volta in volta forniscono risposte concrete e specifiche per supportare e chi si trova in maggiori difficoltà. Giovani, donne, inoccupati, persone in età avanzata a rischio di esclusione dal mondo del lavoro: sono tutte categorie che abbiamo raggiunto con azioni specifiche promuovendo un rilancio del percorso professionale o un ingresso più celere in azienda. Abbiamo supportato Pmi, grandi aziende e gruppi di impresa cooperando direttamente oppure tramite le strutture formative che sono accreditate presso Formazienda. Ci muoviamo in tutti i settori economici produttivi intervenendo in tutti i territori italiani”.

Vuole fare una sua conclusione?

“La formazione rappresenta l’investimento più utile e remunerativo per il Paese. Nella Giornata del Lavoro credo che sia necessario sottolinearne il contributo ai fini del rilancio economico e dal mercato del lavoro. L’occupazione non si crea infatti con la bacchetta magica ma richiede politiche nazionali coerenti e funzionali al conseguimento dell’obiettivo. La costruzione di un lavoro capace di garantire il benessere delle persone non può che includere come fattore originario e determinante la formazione delle risorse umane. Uno strumento che sicuramente aiuta le aziende ad essere più competitive e capaci di affrontare la sfida globale ma nel contempo sostiene i lavoratori e le loro famiglie ampliando la sfera dei diritti, del reddito, della dignità e della crescita professionale”.

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