Le app di food sharing aiutano la sostenibilità. Utilizzarle diminuisce lo spreco alimentare, ma in Italia non sono ancora così diffuse come nel resto d’Europa. Si tratta di un mezzo, infatti, che consente di acquistare e ritirare presso punti vendita selezionati prodotti a prezzi scontati che altrimenti verrebbero sprecati. Il 60% dei giovani intervistati dai ricercatori Lumsa dichiara di non averle mai utilizzate. Il 16,7% solo raramente. Il 15,3% qualche volta. Mentre solo 8% le utilizza abitualmente. L’indagine dell’ateneo romano evidenzia una differenza di diffusione tra le aree del Paese. Con maggiore utilizzo al Sud. Nel Mezzogiorno la percentuale degli utilizzatori abituali sale al 13%. Rimane piuttosto elevata anche nel Centro dove si attesta intorno all’11%. Più bassa nel Nord Italia (3%). Uno spunto interessante dello studio riguarda la relazione tra l’uso dell’app e lo spreco domestico. Gli utilizzatori delle app, infatti, hanno anche la tendenza a sprecare meno nel consumo domestico.
Allarme sostenibilità
Sos sostenibilità. Rendere sostenibili gli stili di vita e di consumo è un’esigenza etica sempre più avvertita dai giovani. A dimostrarlo è la ricerca realizzata dall’Università Lumsa nei mesi di novembre e dicembre 2022. E’ in corso il completamento della rilevazione per potere sviluppare un confronto con la generazione dei Millennials. Il campione è composto da 665 giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni. Di cui il 65% donne e il restante 35% uomini. Residenti in prevalenza al Centro (51%). Al Nord (39,8%). E in percentuale minore al Sud (9,2%). Dall’analisi dei dati esce un quadro inequivocabile. Per comprendere il comportamento relativo alla prevenzione e alle abitudini relative allo spreco domestico è stato svolto un focus esclusivamente su giovani fuori sede. O responsabili di acquisto. Emerge un buon impegno a consumare gli alimenti prima che si deteriorino. Otre il 90% dei Millennials dichiara di impegnarsi molto a consumare il cibo per evitare di gettarlo. Anche se questa percentuale scende al 72% quando ci si riferisce alla capacità di programmazione della spesa per evitare di acquistare cibo in eccesso e doverlo sprecare. In sintesi, minore attenzione nella fase di acquisto (prevenzione). Ma maggiore impegno per evitare lo spreco.
Sensibilità ai temi ambientali
Rispetto ai temi della sostenibilità più in generale, il 70% dichiara di essere una persona che si preoccupa delle questioni ambientali. E il 45% ritiene di compiere scelte ecologiche nell’atto di acquisto. Questa discrepanza è peraltro ben nota negli studi scientifici. In cui talvolta agli “orientamenti” positivi non seguono le condotte reali. In ogni caso, dai giovani che condividono valori rivolti alla tutela dell’ambiente e un’identità “green” arriva l’esempio positivo. Sono loro, poi, i più “sostenibili”. Ossia coloro che mettono più frequentemente in atto comportamenti di riduzione degli sprechi alimentari. Circa l’80% del campione ritiene che sprecare sia immorale. Emerge poi che quando lo spreco è percepito come immorale, questo si traduce in un forte comportamento antispreco.
Focus sulla regione Lazio
Nel Lazio il campione è composto da 328 giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni, di cui il 73% donne e il restante 27% uomini. Anche nella regione Lazio il consumo fuori casa è caratterizzato da una buona attenzione rispetto al tema degli sprechi. il 73% dichiara di porre molta attenzione ad ordinare porzioni in grado di finire. Un dato rilevante, pur se leggermente inferiore al resto del Paese (77%). Positivo invece il dato sull’utilizzo delle “doggy bag” anche nel Lazio. Il 44% chiede abitualmente di poter portare via ciò che avanza in linea con il resto d’Italia. I dati mostrano nel Lazio un dato leggermente superiore al resto d’Italia per quanto riguarda l’impegno a consumare gli alimenti prima che si deteriorino.
Impegno
Circa il 92% dei giovani laziali intervistati dichiara di impegnarsi abitualmente a consumare il cibo per evitare di gettarlo (rispetto all’88%). Anche nel Lazio questa percentuale scende al 72% quando ci si riferisce alla capacità di programmazione della spesa. Per evitare di acquistare cibo in eccesso e doverlo sprecare (in linea con il resto del Paese) Nel Lazio le app di food sharing sono utilizzate abitualmente dall’11% degli intervistati. Un valore superiore alla media del resto del Paese. In cui si evidenziano differenze importanti tra Nord e Sud del Paese. Leggermente superiore rispetto al resto d’Italia e è invece nel Lazio la sensibilità ai temi della sostenibilità più in generale. Il 68% dichiara di essere una persona che si preoccupa delle questioni ambientali (rispetto al 65%). Ma è più bassa la volontà di compiere scelte ecologiche nell’atto di acquisto (42% rispetto al 48% del resto del Paese). Quindi risulta leggermente più accentuata la differenza tra l’identità e il comportamento effettivo.