Sostegno a distanza per costruire un domani che ieri non c’era

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Il volontariato a sostegno dell’infanzia. Grazie all’esperienza e alle competenze maturate sul campo nei paesi in cui opera, in un anno l’associazione benefica Helpcode ha garantito l’accesso ai servizi scolastici a 27.108 bambini della scuola primaria e secondaria.  Registrando un incremento del 27% rispetto ai dodici mesi precedenti. Mediante i suoi interventi diretti, l’organizzazione non profit ha fornito e acquistato kit e divise scolastiche. Ha pagato le rette che le famiglie non si potevano permettere. Ha distribuito materiali igienici. Ha sostenuto in sicurezza la mobilità delle studentesse. Ha realizzato interventi di ripristino e miglioramento delle scuole. Ha promosso attività di sensibilizzazione sull’importanza dell’accesso alla scuola.

Mappa del sostegno

Helpcode da anni è presente in diversi paesi africani e del sud est asiatico. Come Mozambico, Repubblica Democratica del Congo, Cambogia e Nepal. Qui gli operatori umanitari assicurano a un numero sempre maggiore di bambini e ragazzi il diritto all’istruzione. Allontanandoli così dalla violenza e dalla povertà. In Mozambico, l’organizzazione è presente dal 1988 e nell’ultimo anno oltre alla distribuzione di kit scolastici, sono state assegnate 40 borse di studio per la scuola secondaria. A queste sono affiancate costanti attività di promozione della salute fisica e mentale. Come la realizzazione di campagne di vaccinazione. Progetti di refezione scolastica (oltre 2000 bambini e 57 insegnanti coinvolti). E costruzione di quattro nuove cucine. Elemento fondamentale per garantire una corretta alimentazione.

Testimonianza

“Oggi sono un’insegnante di scuola primaria. Ma per arrivare dove sono ho seguito un percorso“, racconta Iva. Insegnante di Maputo presso una scuola supportata da Helpcode. In passato bambina beneficiaria del sostegno a distanza. Prosegue: “Ho iniziato dalla scuola primaria. In quel periodo Helpcode era già presente. Mi aiutava e motivava. Grazie ai materiali scolastici forniti sono riuscita a studiare. Ma senza il sostegno dato a me e alla mia famiglia non sarei qui”. L’istruzione, sottolinea l’insegnante Iva, è “la chiave del successo. Dona ai bambini motivazione e ottimismo. Oggi lavoro in una scuola supportata da Helpcode. E’ incredibile il suo effetto sulla società. E sono orgogliosa di far parte di questo processo. E non mi fermerò qui. Il mio desiderio è proseguire i miei studi. Magari laurearmi e aiutare i bambini nella loro formazione. Garantendo loro un’istruzione. Per costruire un futuro per loro e per le loro famiglie”

Infanzia povera

In tutto il mondo, quasi un bambino su tre (circa 663 milioni) vive in povertà. Di questi, circa 385 milioni vivono in condizioni di estrema povertà. Lottando per sopravvivere con meno di 1 dollaro e 90 al giorno. L’Onu individua tre canali principali attraverso i quali i più giovani sono impattati dalla crisi pandemica. Il primo canale è di tipo sanitario. I bambini sono stati colpiti in maniera più lieve dal Covid-19. Anche se hanno perso genitori e nonni a causa del terribile virus. Il secondo è costituito dagli impatti socio-economici immediati generati dalle misure anti-contagio. Il terzo è rappresentato dagli effetti a lungo termine. In caso di attuazione ritardata degli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Allarme disuguaglianze

In un’era caratterizzata da estreme disuguaglianze, osservano le Nazioni Unite, l’evento pandemico tende ad accrescere gli squilibri. I suoi effetti più dannosi si riversano in particolare sui bambini dei Paesi più poveri. Sui rifugiati, sulle famiglie a basso reddito, sulle ragazze. Ciò pone una sfida di enorme portata per “non lasciare indietro nessuno”, come declinato dall’Onu negli Obiettivi di sviluppo sostenibile alla base dell’Agenda 2030. La crisi Covid presenta rischi senza precedenti per i diritti, la sicurezza e lo sviluppo dei bambini del mondo. Perciò “pericoli possono essere mitigati solo attraverso una solidarietà internazionale senza precedenti”, avverte l’Onu.

Giacomo Galeazzi: