La solidarietà è la base della convivenza. “Nulla di quello che accade all’uomo deve risultarci estraneo”, dice San Giovanni XXIII. In Italia 6,63 milioni (12,6%) di persone si impegnano gratuitamente per gli altri o per il bene comune. 4,14 milioni (7,9%) degli italiani lo fanno all’interno di organizzazioni e 3 milioni (5,8%) individualmente. “Il governo con misure concrete sta facendo la sua parte per proteggere e rafforzare il valore del volontariato- afferma Giorgia Meloni-. Dopo anni di stallo abbiamo rilanciato l’attuazione della riforma del Terzo settore, abbiamo destinato più fondi agli enti per i progetti di rilevanza nazionale“. La premier ha preso parte alla cerimonia della firma per l’accordo per lo sviluppo e la coesione tra governo e la provincia autonoma di Trento. La città di Trento è la capitale europea del volontariato. L’esecutivo si impegna a certificare le competenze dei volontari e promuovere la spinta solidaristica. “Il volontariato è la fatica di uscire per aiutare altri- insegna papa Francesco-. Non c’è un volontariato da scrivania e non c’è un volontariato da televisione. Il volontariato è sempre in uscita, il cuore aperto, la mano tesa, le gambe pronte per andare. Uscire per incontrare e uscire per dare”.
Volontariato
La multiforme realtà del volontariato compone l’Italia della solidarietà. E’ uscito in occasione della Giornata mondiale del libro, “La voce di Iside”, il nuovo romanzo di Claudia Conte. Giornalista, conduttrice tv e opinionista, con un occhio sempre rivolto verso le tematiche di responsabilità sociale, l’autrice offre con questo libro, il suo quarto racconto – edito da Readaction e Demea Eventi Culturali – una profonda riflessione sul concetto di solidarietà umana. Attraverso la figura di Iside, una giovane determinata introdotta già nella prefazione dalla penna del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e, nella premessa, dallo scrittore e sceneggiatore Maurizio De Giovanni, si affronta il tema del dialogo, della sensibilizzazione verso le ingiustizie, dei turbamenti e delle inquietudini di una generazione che lotta per essere ascoltata. Iside è una diciottenne che si è gradualmente isolata in un mutismo selettivo a seguito della pandemia e dei problemi familiari. Incuriosita da un bando del servizio civile, si approccia al volontariato, interessandosi alla violenza di genere. In un tempo segnato da un vuoto di valori, specchio degli ultimi anni post pandemia, il racconto promuove la cittadinanza attiva e la responsabilità sociale come cura del disagio giovanile.
Missione-solidarietà
La protagonista rappresenta dunque l’ambivalenza dell’animo di ogni giovane, diviso tra paura e coraggio, pressato dal peso del futuro. Attraverso di lei scopriamo le sfide e le fragilità adolescenziali, ma anche il grande potenziale della rete del terzo settore e del volontariato, per dare significato alla propria esistenza e contribuire positivamente alla società. “La Voce di Iside” non è solo un romanzo, ma un’istanza attraverso cui l’autrice invita all’esplorazione delle profondità dell’animo umano, toccando temi universali – e attuali – come la solitudine, la resilienza e la speranza. Il libro si distingue per la sua capacità di suscitare empatia, portandoci a riflettere sulle nostre esperienze di isolamento e di connessione con gli altri. Attraverso una narrazione coinvolgente si invita il lettore alla riflessione, facendo percepire in modo chiaro le sfide e le angosce di chi vive il senso di solitudine, di smarrimento e di ricerca di significato. In un mondo che sembra estraneo e alienante.
Antidoto all’indifferenza
“E’ un libro a cui tengo particolarmente – afferma Claudia Conte – perché nasce dalla necessità di affrontare i temi sociali urgenti del disagio giovanile. Della violenza e delle disuguaglianze di genere che affliggono la società contemporanea. È una storia rivolta alle nuove generazioni, che rappresenteranno il nostro futuro. E con le quali mi confronterò nei prossimi mesi in molte occasioni di dibattito. Iside, la giovane protagonista, scopre attraverso il volontariato l’antidoto al suo mal di vivere. Penso che tutti dovremmo fare esperienza del potere della solidarietà e della lotta per i diritti umani per uscire dall’indifferenza e dall’individualismo“.