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Sogno un sistema economico che metta al centro la dignità umana

La ripartenza dell’economia dopo la fase più acuta dettata dall’emergenza dovuta alla diffusione del virus denominato Covid-19 sta evidenziando diversi limiti e lacune, in particolare per quanto concerne gli aspetti economici e sociali provocati dalla stessa pandemia, ad esempio basti pensare che il Fondo Monetario Internazionale ha stimato un calo del PIL per l’Italia nel 2020 di oltre il 9% è una perdita del fatturato di oltre 600 miliardi per le imprese italiane. In seconda istanza è doveroso evidenziare che, oltre ai preoccupanti dati economici evidenziati nel rapporto annuale stilato dall’Istat per il 2020, si evidenzia anche una maggiore coesione da parte della popolazione e un livello più alto di fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni.

Alla luce di quanto precedentemente esemplificato, per ovviare alle difficoltà economiche e sociali ed incentivare ulteriormente il maggior senso di coesione nazionale emerso in seguito all’emergenza dovuta al diffondersi del virus denominato Covid-19, è fondamentale pensare ad un nuovo tipo di sistema economico che si fondi su una visione dell’istruzione, del lavoro, della salute e della tutela dell’ambiente come diritti fondamentali e imprescindibili assicurati dalle istituzioni preposte fuori dalle logiche di mercato, in particolare, per raggiungere questo obiettivo, è necessario riportare in auge il concetto di stato sociale che ponga al centro la dignità dell’essere umano.

In seconda istanza questa fase di convivenza con il virus denominato Covid-19, in correlazione a quanto precedentemente detto, sta facendo emergere una carenza dei servizi erogati nei confronti delle persone con disabilità e fragilità, a titolo esemplificativo basti pensare che, secondo un documento recentemente pubblicato dall’ONU in materia di Covid-19 e disabilità, si sottolinea che l’epidemia in atto sta aumentando il grado di esclusione e evidenziando le disuguaglianze che si sono acuite durante il cosiddetto lockdown che ha incrementato l’isolamento sociale delle persone con fragilità attraverso – ad esempio – la chiusura dei Centri Diurni attuata per limitare il rischio di contagio, è perciò necessario che le istituzioni deputate attuino le azioni necessarie al fine di evitare la marginalizzazione dovuta alla pandemia da Covid-19 delle persone con disabilità e favorire il processo inclusivo delle stesse attraverso una rimodulazione dei servizi di assistenza rivolti alle stesse che consenta nel contempo di coniugare il diritto all’inclusione con la riduzione al minimo dei rischi di contagio.

In ultima istanza è imperativo che in questa fase di convivenza con il virus le persone con disabilità e fragilità vengano messe al centro dell’agenda politica dando vita ad uno specifico progetto nazionale volto all’eliminazione delle barriere sociali, culturali e architettoniche che ostacolano la piena inclusione con l’obiettivo di creare un modello di sviluppo sociale migliore che potrà realizzarsi solo attraverso un mutamento di percezione della disabilità corredato ad uno stanziamento di fondi e servizi adeguato affinché si possa conferire alle stesse libertà di partecipazione, di movimento, di lavoro, di vita indipendente conferendo così concreta attuazione al pensiero del drammaturgo greco Sofocle il quale era solito dire: L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo”.

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