L’Oms, l’Organizzazione mondiale per la Sanità, lancia l’allarme in Yemen. Nel Paese all’estremo sud della penisola araba, denuncia l’Oms, almeno 7 mila persone sono state uccise dall’inizio della guerra civile (iniziata 20 mesi fa) mentre quasi 37 mila sono rimaste ferite.
Secondo Al Jazeera – rete televisiva satellitare con sede in Qatar – 21 milioni di persone hanno urgente bisogno di assistenza sanitaria, in modo particolare donne, bambini e anziani. L’agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite – ricorda inoltre sempre Al Jazeera – stima che oltre 2,4 milioni di yemeniti (su 24 milioni che si contavano nel 2012) hanno abbandonato le loro case per altre parti del Paese, e 120.000 hanno cercato asilo in altre Nazioni, tra cui Gibuti e la Somalia.
La situazione è resa ancora più allarmante a causa del rischio di una epidemia di colera: 71 casi dell’infezione diarroica acuta causata dal batterio Vibrio cholerae sono già stati accertati. Si “stimano 2.241 casi sospetti”, ha aggiunto l’inviato delle Nazioni Unite, parlando di una situazione “molto pericolosa” e “sull’orlo dell’abisso”. Ould Cheikh Ahmed ha invitato le parti a impegnarsi per un cessate il fuoco e una ripresa dei colloqui di pace finora falliti.
La guerra civile impazza dal 22 gennaio 2015, da quando – a seguito del tentativo di colpo di Stato da parte della minoranza zaydita Huthi – il presidente yemenita, Abd Rabbih Mansūr Hādī, e il Primo ministro, Khālid Bahāh, hanno rassegnato le dimissioni.