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Xylella, la Corte Ue punta il dito contro l'Italia

L'Italia non ha fatto abbastanza per impedire il diffondersi del batterio vegetale da quarantena Xylella fastidiosa, responsabile del disseccamento rapido degli ulivi in Puglia. E' quanto ha stabilito la Corte di giustizia dell'Unione europea, che ha accolto il ricorso della Commissione Ue contro ritardi e mancanze nelle ispezioni e nell'abbattimento delle piante infette da parte delle autorità nazionale. Si tratta di una condanna per primo inadempimento che prevede solo il pagamento delle spese processuali. 

La sentenza

Secondo i giudici del Lussemburgo, l'Italia non ha proceduto immediatamente alla rimozione di almeno tutte le piante infette nella fascia di 20 chilometri confinante con la zona cuscinetto. In secondo luogo, la Corte ha constato che il nostro Paese non ha garantito, nella zona di contenimento, il monitoraggio della presenza della Xylella mediante ispezioni annuali. 

Cosa si sta facendo per combattere la Xylella

Nel maggio 2019 l'Italia ha adottato un decreto per accelerare l'applicazione delle misure di quarantena e sostenere il settore oleicolo della Puglia con un piano da 150 milioni di euro per il 2020 e 2021. Nel giugno scorso, esperti della Commissione europea hanno compiuto un'ispezione in Puglia e Toscana. Il rapporto finale è in corso di stesura. Secondo gli ultimi aggiornamenti, per quanto riguarda la situazione in Puglia le attività di indagine 2018-2019 svolte nell'area delimitata sono state concluse nel maggio 2019, rilevando 165 piante infette nella fascia di 20 km e nessuna pianta infetta nella zona cuscinetto. Sono in corso le attività di abbattimento. 

Cos'è la Xylella

Il batterio xylella fastidiosa è un patogeno da quarantena che può colonizzare oltre 500 specie di piante diverse. E' nota agli esperti per i danni da centinaia di milioni che provoca ogni anno nei vigneti della California e negli agrumeti del Sud America. E' stata segnalata la prima volta in Europa nel 2013 in Puglia, dove è l'agente principale della sindrome del disseccamento rapido dell'olivo. Da allora, nuovi focolai di diverse sottospecie del batterio sono stati scoperti in Francia (Corsica e Costa Azzurra), Spagna (Baleari, Valencia e Madrid), Toscana (Monte Argentario), Portogallo (Porto). 

 

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