La Cina scommette sul calcio, e lo fa in grande. Il governo di Pechino ha infatti comunicato – tramite l’agenzia di stampa nazionale Xinhua – l’intenzione di aumentare il numero di scuole calcio già presenti nel grande Paese asiatico dalle 13.381 attuali alle 20mila entro il 2020 e ben 50mila entro il 2025. Il progetto è dunque quello di trasformare la Cina in una potenza calcistica mondiale.
L’anno scorso il governo di Pechino – riporta Asia News – ha realizzato un piano che porterà la Cina ad avere una squadra nazionale in grado di competere con le più forti nazionali del mondo entro il 2050. Un piano ambizioso se si considera che il Paese con oltre 1 miliardo e 400 milioni di abitanti nel calcio è solo all’81esimo posto nel ranking mondiale e, in Coppa del Mondo, si è qualificato una sola volta nel 2002 per poi essere subito eliminato. Nonostante le premesse non proprio rosee, Il presidente Xi Jinping, appassionato tifoso, ha espresso il suo desiderio di vedere la Cina ospitare e vincere presto la Coppa del Mondo.
Il piano di Stato per le future leve calcistiche prevede l’investimento di quasi 900 miliardi di dollari Usa e non si limita ad ampliare, modernizzare e aumentare il numero di scuole calcio, ma anche a trasformare questo sport in importante materia scolastica e fare della Repubblica popolare cinese la patria dello sport nato in Gran Bretagna nel XIX secolo.
L’interesse cinese per il calcio (e per il calciomercato) è dimostrato dalle recenti acquisizioni societarie di squadre italiane di grande prestigio quali l’Inter (al 70%) e il Milan (48%) ai rispettivi proprietari. Ma anche nel resto d’Europa, a causa della grave crisi economica che ha investito tutti i settori economici, il trend è lo stesso: esempi ne sono la cessione del 13% del Manchester City e il 20% dell’Atletico Madrid a società appartenenti al Grande Dragone che, da oggi in poi, vestirà anche scarpette con i tacchetti.