La lotta per la pace ĆØ stata una costante della vita di don Oreste Benzi: il suo essere nonviolento era in ogni battaglia, ed ĆØ la base su cui ha fondato la ComunitĆ Papa Giovanni XXIII. Fu tra i primi a comprendere lāimportanza dellāintervento civile nei conflitti armati, dellāobiezione di coscienza e del servizio civile. Nel 2001, in una lettera allāallora Presidente del Consiglio scriveva: “Condividendo direttamente la vita degli handicappati, dei tossicodipendenti, dei minori senza famiglia, cerchiamo di far arrivare la loro voce ovunque, specialmente a chi ha il potere di liberare ed opprimere. (…) Di tanti ministeri esistenti, avrei voluto che lei ne avesse aggiunto un altro: il Ministero della Pace. Da quando lāuomo esiste la terra non ha mai cessato di bere il sangue umano. Gli uomini hanno sempre organizzato la guerra. Ć arrivataĀ lāora di organizzare la pace”Ā». Nel decennale dalla sua scomparsa la ComunitĆ Papa Giovanni XXIII ha ritenuto la proposta di un Ministero della Pace attuale e urgente. Recuperando e valorizzando lāesperienza di Operazione Colomba e dellāobiezione di coscienza e servizio civile in Italia e allāestero, ha dato vita a una campagna istituzionale, insieme ad associazioni ed enti con cui da tempo collabora rispetto ai corpi civili di pace, ai corridoi umanitari, alla difesa civile non armata e nonviolenta, al servizio civile.
Cabina di regia
Nel nostro Paese vi sono diversi organi (consulte, comitati, osservatori) che in modi differenti si occupano di attivitĆ connesse alla promozione della pace e alla prevenzione della violenza. Manca perĆ² āuna cabina di regia istituzionaleā per dar vita a un nuovo sistema nazionale per la promozione della pace.Ā Il Ministero per la Pace potrebbe, in collaborazione con altri ministeri e gli altri organi istituiti presso amministrazioni statali, individuare azioni coordinate nazionali e finalmente dare il nome ad una politica strutturale per la pace. Secondo il progetto messo a punto dalla ComunitĆ , il nuovo Ministero, agendo in maniera trasversale ed in collaborazione con gli altri ministeri, avrebbe sei aree di competenza. Innanzitutto la promozione di politiche di pace per la costruzione e la diffusione di una cultura della pace attraverso lāeducazione e la ricerca, la promozione dei diritti umani, lo sviluppo e la solidarietĆ nazionale edĀ internazionale, il dialogo interculturale, lāintegrazione. Poi il disarmo, con il monitoraggio dellāattuazione degli accordi internazionali e promuovendo studi e ricerche per la razionalizzazione e riduzione delle spese per armamenti e la riconversione a fini civili delle industrie nel settore della difesa. Il Ministero promuoverebbe la Difesa civile non armata e nonviolenta, con particolare riguardo ai corpi civili di pace e al servizio civile quali strumenti di intervento nonviolento della societĆ civile, nelle situazioni di conflitto e in contesti di violenza strutturale e culturale. Altri campi sono la prevenzione e riduzione della violenza sociale e promozione di linguaggi e comportamenti liberi dallāodio, la qualificazione delle politiche di istruzione rispetto allāeducazione alla nonviolenza, trasformazione positiva dei conflitti, tutela dei diritti umani e mantenimento della pace, la mediazione sociale, riconciliazione e giustizia riparativa, promuovendo misure concrete di āriparazioneā alla societĆ del danno commesso dal reo.Ā Ā
Sicurezza
La sfida per una nuova politica ĆØ diĀ affiancare ai consueti strumenti di gestione āordinariaā unāazione radicale di cambiamento al sistemaĀ di vita delle nostre societĆ , che faccia della pace uno specifico campo di azione dellāattivitĆ politica e di Governo. Solo costruendo giorno dopo giorno la pace si genera un tessuto sociale positivo, che superi le forze disgreganti, i populismi e le crisi, in grado di reagire alle spinte violente che scaturiscono dai conflitti sociali ed economici e dalle tensioni delle periferie dellāemarginazione. In questa ottica, il Ministero della Pace ĆØ una risposta innovativa al bisogno di sicurezza e benessere. Per usare una frase di Giorgio La Pira, “cāĆØ una primavera che si prepara in questo inverno apparente”. Il Ministero della Pace oggi ĆØ una scelta politica coraggiosa che speriamo entri negli impegni politici dei candidati alle prossime elezioni.Ā
Tratto da “Sempre”Ā