Una ricerca sull'accoglienza per le vittime dei crimini d'odio, un manuale per operatori/operatrici, una guida per le vittime. Fanno parte del progetto “V-Start – Sensibilizzazione e lavoro di rete per le vittime dei crimini d'odio”, finanziato dal Programma Justice dell'Unione Europea (2014-2020) e realizzato in Italia da Cospe (Cooperazione per lo sviluppo dei Paesi emergenti) con il co-finanziamento della Regione Toscana (13.200 euro).Ā
Il progetto V-Start
Il progetto V-Start (acronimo di Victim support through awareness raising and networking) oltre all'Italia coinvolge altri tre Paesi europei (Croazia, Austria, Germania) e altrettanti partner europei ed ĆØ incentrato sulla protezione delle vittime dei crimini razzisti e omofobici: Human Rights House Zagreb (Croazia), Zara – Civil Courage and Anti-Racism Work (Austria), Efms – European Forum for Migration Studies (Germania). Mira a creare una rete di organizzazioni e servizi di assistenza alle vittime, che rafforzi l'attuale capacitĆ dei servizi pubblici e delle organizzazioni della societĆ civile che lavorano contro le discriminazioni, di sostenere le vittime, di incoraggiare a segnalare i crimini d'odio e rendere le persone consapevoli dei loro diritti e delle opportunitĆ offerte dai servizi di supporto specifici (assistenza legale, psicologica ecc.).
“Quello delle vittime dei crimini d'odio ĆØ purtroppo un tema sempre piĆ¹ attuale ā ha detto Stefania Saccardi, assessore alĀ Diritto alla salute, al welfare e all'integrazione socio-sanitaria e sport ā. Per questo deve essere ancora piĆ¹ forte l'impegno di enti e istituzioni che la pensano diversamente. Le istituzioni non devono cavalcare la rabbia, la paura, l'odio, ĆØ necessario un patto soicale perchĆ© tutte le differenze siano rispettate. Il video che fa parte di questo progetto vogliamo diffonderlo in scuole e ospedali, per rendere tutti edotti su come com portarsi in caso di crimini d'odio”.
“Questo progetto ā ha spiegato Udo Enwereuzor, Cospe onlusĀ ā ĆØ maturato tre anni fa, sulla base di un lavoro fatto nel 2013. Ci siamo chiesti quanto fossero conosciute le strutture che si occupano delle vittime di reato, e abbiamo deciso di fare una ricognizione, una mappatura. E abbiamo visto che sul terriorio nazionale e regionale ci sono soggetti che si occupano di questo, ma sono poco conosciuti. E' utile diffonderne la conoscenza e sollecitare le persone ad andarci. Al di lĆ della solidarietĆ dei songoli, che ĆØ comunque importante, lƬ le vittime possono trovare personale qualificato, che puĆ² dare loro aiuto concreto. E' prevista anche una formazione per operatori, avvocati, e anche per la societĆ civile”.
“Il progetto V-Start ĆØ un altro faro di speranza che si accende nel nostro Paese ā ha dichiarato Ornella Galeotti, sostituto procuratore del Tribunale di Firenze āĀ perchĆ© si riesca a mettere in atto quelle pratiche che in tanti Paesi sono giĆ in atto da tempo. Le vittime dei crimini d'odio, e i loro familiarii, sono lasciati spesso da soli. Tutti noi siamo responsabili per la loro accoglienza e la battaglia per il rispetto e il sostegno delle vittime e dei loro familiari. La rete ĆØ l'unica risposta possiible, seria, reale. Le vittime devono essere aiutate a superare il loro momento traumatico, non solo perchĆ© ne hanno diritto, ma anche perchĆ© questo aiuta a bonificare il clima di odio. Dobbiamo dare gambe a questi progetti innovativi, vogliamo che oggi si alzi forte la voce della vittima”.
Il progetto, che ĆØ stato presentato a pochi giorni di distanza dalla Giornata europea delle vittime di reato (22 febbraio), colloca la protezione delle vittime dei crimini d'odio razzista e omofobico all'interno del piĆ¹ ampio quadro di protezione delle vittime contenuto nella legislazione comunitaria e nazionale. Basandosi sulle numerose ricerche svolte sul tema, che indicano, tra l'altro, che molte vittime non denunciano nĆ© raccontano le loro esperienze di vittimizzazione, il progetto ha cercato di colmare il divario nella conoscenza delle misure esistenti che le vittime possono utilizzare per tutelare i loro diritti. In particolare, gli obiettivi principali del progetto sono: rafforzare la consapevolezza delle vittime dei crimini d'odio sull'esistenza e il ruolo dei servizi di supporto e rendere piĆ¹ facile l'accesso ai rimedi legali esistenti.