La voce degli ultimi

sabato 2 Novembre 2024
21.3 C
CittĆ  del Vaticano

La voce degli ultimi

sabato 2 Novembre 2024

Vincent Lambert e la legge della morte

Dopo Therry Schiavo in America, Eluana Englaro in Italia e, recentemente,Ā Charlie Gard in Inghilterra, ora anche la Francia ha il suo caso: Vincent Lambert condannato anchā€™egli a morire di fame e di sete.

La sentenza di morteĀ infatti ĆØ stata ormai pronunciata dal Consiglio di Stato francese, il qualeĀ – in base alla legge Leonetti-ClaeysĀ  e con la motivazione ā€œostinazione irragionevoleā€ – aveva stabilito che, dopo laĀ richiesta dellā€™ospedale Chu SĆ©bastopol di Reims del 9 aprile 2018 e l'autorizzazione del tribunale amministrativo di ChĆ¢lons-en-Champagne dello scorso gennaio, il 24 Aprile doveesse essere interrotta lā€™alimentazione e lā€™idratazione a Vincent Lambert, 42enne tetraplegico che da 11 anni ed in seguito ad un incidente ĆØ in stato di minima coscienza.

La sentenza al momento appare congelata da due ricorsiĀ  distinti presentatiĀ dagli avvocati di parte alla Corte europea dei diritti dellā€™Uomo (Cedu) ed al comitato dellā€™Onu sui diritti delle persone con disabilitĆ .

A nulla sono valse le perizie di 55 specialisti del settore cosƬ come le richieste avanzate dai genitori – definiti come ā€œvicini ai cattolici integralisti della FraternitĆ  sacerdotale di san Pio Xā€ (Le Monde) –Ā di trasferimento in strutture piĆ¹ idonee al trattamento di tali patologie.

Il grande vulnus antropologico, filosofico, bioetico e purtroppo ideologico ĆØ rappresentato dallā€™ambiguo concetto che anche in Italia si ha a proposito dellā€™autodeterminazioneĀ secondo cui seĀ da un lato di fronte ad una richiesta di morte ha valore la volontĆ  del paziente o del tutore (Dat), dallā€™altro al contrario di fronte ad una richiesta di voler continuare a vivere si sostituisce lo Stato con una sentenza di morte.

Si comprende bene come il supplire da parte dello Stato alla volontĆ  genitorialeĀ rappresentiĀ una china molto pericolosa considerando le centinaia di migliaia di casi di disabili gravi, di stati di minima coscienza e di anziani non autosufficienti presenti nelle varie realtĆ  che con questa visione ideologica e con tali motivazioni giudiziarie rischiano di essere viste come ā€œvite non degneā€ di essere vissute e, quindi, da sopprimere.

E chi stabilisce se un vita ĆØ degna di esser vissuta? Forse lo Stato?Ā O una commissione medica il piĆ¹ delle volteĀ  ideologizzata? Lā€™allocazione delle risorse? O piuttosto la personaĀ e in sua vece i suoi cari? Dare la morte per ā€œleggeā€ per pietĆ  o ancor peggio per amore, equipara lā€™essere umano ad un qualsiasi altro essere vivente del regno animale, ma la persona umana non ĆØ soltanto corporeitĆ  ma spirito ed anima.

ARTICOLI CORRELATI

AUTORE

ARTICOLI DI ALTRI AUTORI

Ricevi sempre le ultime notizie

Ricevi comodamente e senza costi tutte le ultime notizie direttamente nella tua casella email.

Stay Connected

Seguici sui nostri social !

Scrivi a In Terris

Per inviare un messaggio al direttore o scrivere un tuo articolo:

Decimo Anniversario