Venerdì 17 sembra il titolo di un film dell'orrore, in realtà è il metro di paragone per una superstizione che in Italia spinge 30 mila persone ogni giorno ad affidarsi a ciarlatani senza scrupoli. La superstizione, infatti, è lo spazio nel quale gli imbroglioni di ogni genere provano a far soldi approfittando della credulità delle persone. Come nello sconcertante caso portato alla luce in questi giorni dalla polizia di Piacenza, in collaborazione con i colleghi dello Scip (Servizio di cooperazione internazionale di polizia), del Bundeskriminalamt tedesco, della polizia greca e della polizia inglese. Ragazze giovani, anche minorenni, che venivano fatte arrivare dalla Nigeria con la speranza di una vita migliore in Europa, ma che poi finivano sul marciapiede e ammassate in appartamenti lager, ricattate anche con la minaccia di rituali magici sfruttando la loro credulità. Venerdì 17, quindi, giorno sfortunato per antonomasia. Tra storia e credenze popolari Panorama ha ricostruito il motivo per cui la data di oggi secondo la tradizione popolare porta male. Si chiama eptacaidecafobia e non è altro che la paura feroce del venerdì 17. Qualcuno si chiude in casa, altri escono con cornetti o zampe di coniglio nascoste in borsa e la certezza che qualcosa di nefasto si stia per abbattere su di lui gli resta appiccicata alla pelle fino all'alba di sabato 18.
Legami idolatrici
Il 6 gennaio, nell’omelia della messa per la Solennità dell'Epifania e nell’Angelus, Papa Francesco ha messo in guardia da quanti promettono “falsi idoli traditori (denaro, potere, successo), come i maghi, i cartomanti, i fattucchieri” e ha avvertito che “gli idoli ci legano a sé, ci fanno idoli-dipendenti e noi ci impossessiamo di loro”. Sono tredici milioni gli italiani che si rivolgono a maghi, cartomanti, guaritori. L’Occidente secolarizzato e ateo si lascia manipolare da santoni, guru, veggenti e professionisti del marketing del sacro. Senza difese. Una resa incondizionata all’astuzia di chi vende la fede light e il paradiso in terra. Nel fiorente supermarket globalizzato delle false credenze, si finisce nel mondo dell’occulto anche attraverso canali apparentemente innocui come le tendenze New Age, i culti “fai da te”, come sottolinea don Aldo Buonaiuto, in prima linea contro gli “Artigiani del diavolo“(titolo del suo libro in uscita, nelle prossime settimane, per Rubbettino) con il Servizio anti-sette della Comunità Papa Giovanni XXIII. I potenziali adepti, spiega il sacerdote di frontiera che contrasta le sette occulte sulle orme di don Oreste Benzi, sono contesi in Rete dalle mille sigle delle false credenze religiose.
Solo in Italia
Solo l'Italia, però, vanta la superstizione del venerdì 17. Nei paesi anglosassoni il giorno nero è il venerdì (talvolta il martedì) 13 in quanto fu di venerdì 13 ottobre, da quanto dicono, che venne dato l'ordine dello sterminio dei templari. Il terrore del venerdì, ricorda Panorama, ha legami con il cristianesimo visto che la Bibbia scrive che di venerdì morì Gesù (venerdì santo). Non solo. Nell'Antico Testamento è scritto che il diluvio universale cominciò il 17 del secondo mese (Genesi, 7-11). Già nella Grecia antica, però, il numero 17 era odiato dai seguaci di Pitagora in quanto era tra il 16 e il 18, perfetti nella loro rappresentazione di quadrilateri 4×4 e 3×6. Nella smorfia napoletana, il numero 17 è sinonimo di disgrazia ed evento infausto ed è indicato con il simbolo dell'impiccato.
Falsi miti
Tra storia, credenze, riti e falsi miti. Un mercato che riannoda i fili dei misteriosi rapporti tra occultismo, musica e messaggi veicolati attraverso mezzi di comunicazione, film, web. La superstizione, della quale è espressione il falso mito di venerdì 17, è il terreno di conquista privilegiato per le varie realtà settarie. “Spesso i familiari che intendono sottrarre i loro cari alla manipolazione della setta, si trovano a scontrarsi con mitologie di gruppo che sfociano in un nomadismo culturale che induce gli adepti ad abbandonare una setta per rifugiarsi in un’altra – evidenzia don Aldo Buonaiuto -. I sistemi cripto-totalitari delle sette seducono i potenziali seguaci attraverso un indottrinamento magico-spriritualistico che arriva a eliminare il linguaggio tradizionale per sostituirlo con quello specifico della comunità”.
Un ginepraio di promesse tradite
Sono 30 mila gli italiani (dati Codacons) che ogni giorno chiedono un consulto a maghi, astrologi e veggenti. Un fenomeno trasversale che riguarda tutti i ceti sociali e che si misura nell’aumento dei casi affrontati dal numero verde Antisette (800-228866). In dieci anni sono aumentate del 60% le istanze presentate. Un ginepraio composto da false promesse, abusi sessuali, allontanamenti da famiglie e amici oltreché da un impoverimento economico, che si traduce in un fatturato di 8 miliardi di euro, secondo un rapporto del Codacons sui ciarlatani che promettono cure immaginarie. “Connessioni segrete ricollegano fenomeni di massa: boom del fantasy, falsi culti alternativi, festa di Halloween, oscura galassia esoterica, finti esorcismi, magia, nichilismo- osserva don Buonaiuto -. Un mix di inganni, frodi, mistificazioni”. Sul mistero del male sono state scritte intere biblioteche teologiche”. Il cardinale Giacomo Biffi, per un ventennio arcivescovo di Bologna, descrisse la ribellione a Dio che accompagna dall’inizio il cammino dell’umanità: non c’è epoca storicamente conoscibile nella quale l’uomo non appaia segnato dal male”. Nell’odierna società occidentale, secolarizzata e atea, le sette e la superstizione sulla quale proliferano sono una delle più rilevanti manifestazioni del mistero del male.
Un mondo invisibile
“Dietro la trappola delle sette ci sono criminali che si beffano dello Stato, guru che si approfittano della solitudine, della debolezza, del bisogno, della sofferenza – osserva don Buonaiuto -. E ci sono vittime, usate e gettate, plagiate. Un mondo invisibile costituito da persone non ascoltate, che si nascondono, che si vergognano, sole e isolate anche dalle istituzioni, derise e umiliate. Terreno ideale di caccia per il maligno. Per sua natura la setta agisce in modo sotterraneo, è impossibile quantificare i numeri effettivi delle sette occulte più o meno organizzate”.
La presenza reale del maligno
Il diavolo “esiste davvero”, assicura Papa Francesco che, più volte, nella messa mattutina di Santa Marta, ha ripetuto che il male è reale, tangibile. “A questa generazione hanno fatto credere che il diavolo fosse un mito, una figura, un’idea, l’idea del male”, ha detto il Pontefice il 30 ottobre 2014. “Ma il diavolo esiste e noi dobbiamo lottare contro di lui”. Una presenza reale che lavora dietro le quinte, insomma. Jorge Mario Bergoglio lo ha descritto con termini precisi: “È il bugiardo, il padre dei bugiardi, il padre della menzogna, e un seminatore di zizzania, fa litigare, induce nell’errore grave, il diavolo non ci butta addosso fiori ma frecce infuocate, per ucciderci”. Per questo Francesco esorta a “prendere l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito che è la Parola di Dio”. L’antidoto è chiaro per il Papa: “La fede e la consapevolezza che la vita cristiana sia una milizia, una lotta: si deve combattere, non è un semplice scontro, è un combattimento continuo”. Il percorso più comune dei giovani reclutati da culti orientali è stato dal marxismo all’esoterismo.
Separare l'individuo da se stesso
A Torquato Tasso il diavolo appare con “gran fronte” adornata da “gran corna”, una “orrida maestà” dall’”irsuto petto”; per Thomas Mann, invece, è “un uomo piuttosto allampanato, non alto, con un berretto sportivo tirato su un’orecchia”. Belzebu, Asmodeo, Behemoth, Lucifero, Mefistofele, Satana: il principe del male ha molti nomi ed è descritto con fattezze differenti. A metà Ottocento, il poeta francese Charles Baudelaire sosteneva che “la più grande astuzia del diavolo è farci credere che non esiste”. Nel 1953, lo scrittore cattolico Giovanni Papini argomentò che “l’ultima astuzia del diavolo fu quella di spargere la voce della sua morte”. Una convinzione condivisa dal collega agnostico Andre Gide: “Non credo nel diavolo. Ma e proprio quello che il diavolo spera, che non si creda in lui”. Il cardinale Gianfranco Ravasi, biblista e presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, osserva che “la non esistenza di Satana farebbe totalmente ricadere sulla libertà umana la piena, assoluta ed esclusiva responsabilità del male che stria tutta la storia coi suoi fiumi di sangue, di violenza, di immoralità, di perversione”. Spesso si abbina la parola “setta” al satanismo e si pensa sia solo una questione antireligiosa. E invece non tutte le sette sono sataniche, ma tutte sono diaboliche, perché separano l’individuo da se stesso, dal suo ambiente vitale, dai suoi cari, dalla vita, dal lavoro.
Le ricadute sui minori
Molte sette occulte sono improvvisate da giovani che si ritrovano e si uniscono attraverso iniziazioni attinte dal web o, come accaduto per le Bestie di Satana, attraverso riti di affiliazione ispirati da satanisti del passato o ripresi dallo spiritismo. Nell’ultimo anno l’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria ha inviato a varie procure, le numerose segnalazioni arrivate da genitori in fase di separazione che imputano il cattivo agire dei rispettivi coniugi alla loro appartenenza a sette pseudo cristiane. “A suscitare l’attenzione delle autorità inquirenti e giudiziarie sono soprattutto le ricadute sui bambini, fisiche oltreché psichiche”, sottolinea a In Terris il Garante calabrese dell’infanzia e adolescenza, Antonio Marziale, fondatore dell'Osservatorio nazionale sui diritti dei minori. “Nelle denunce si parla anche di strani segni sui loro corpi, così come di coincidenze che, alla fine, non possono più essere lette come tali: stesse date di allontanamento dal tetto coniugale, stesse parole di commiato, stessi atteggiamenti dei bambini nell’allontanare il genitore incolpevole ma bollato come “infedele”, stesse dinamiche generali di comportamento”.
Movimenti esoterici
Le segnalazioni riguardano, oltre alla Calabria, altre tre regioni. Le denunce coincidono per fatti, segnali e tipologia di manipolazione mentale al punto da far ritenere ai magistrati che la separazione dei coniugi sia tra le peculiarità di alcune sette pseudo-cristiane che contano centinaia di adepti e all’interno delle quali sono segnalate le forme frequenti e dolorose di lesione dei diritti dei minori . “E ciò è causa di gravissime forme di devianza“, aggiunge il sociologo Marziale. La strategia è “isolare per controllare senza barriere né filtri critici”, spiega. Tra gli adepti di molti gruppi alternativi si ostenta un disprezzo per la cultura occidentale ripreso dalla polemica del ’68 di stampo marxista-comunista. Movimenti esoterici ispirati a fedi estranee alla tradizione ebraico-cristiana acquistarono la loro visibilità sociale proprio alla fine degli anni Sessanta.