Ha oltrepassato la quota mille il numero delle persone che sono decedute nella frana che la notte fra il 13 e il 14 agosto ha travolto interi quartieri della capitale della Sierra Leone. Tra le vittime ci sono centinaia di bambini, vittime dell’imponente ondata di fango e delle alluvioni causate dalla pioggia battente.
La valanga
Nella notte tra il 13 e il 14 agosto, a causa di una pioggia intensa, un intero fianco della collina Sugar Loaf ĆØ smottato creando una valanga di fango che ha travolto centinaia di abitazioni e baracche che si trovavano sulla sua strada, per poi riversarsi sul sottostante quartiere di Regent. La colata di fango, insieme all’acqua piovana, si ĆØ trasformata in veri e propri torrenti di acqua fangosa di diversi metri di profonditĆ .
Allerta per le possibili epidemie
Fin dalle prime ore dopo il disastro naturale – che ha colpito un Paese martoriato da una sanguinosa guerra civile iniziata nel 1991 e da un’epidemia di virus ebola che ha causato oltre quattromila morti nel 2015 – le organizzazioni internazionali hanno annunciato che la Sierra Leone ĆØ ad “alto rischio di epidemie di colera“. “L’emergenza principale ĆØ segnalata lungo il fiume dove la popolazione sopravvive bevendo l’acqua dai pozzetti lungo la riva – ha segnalato un ufficiale dell’esercito -, ma abbiamo impedito loro di bere l’acqua perchĆ© ĆØ contaminata“. Dal giorno del disastro alcuni team dell’Unicef si sono adoperati per rispondere alle esigenze delle persone colpite, in particolare fornendo acqua potabile e distribuendo aiuti, tra cui medicinali, tende e guanti.