In Grecia ci sono quasi 27.500 bambini migranti e rifugiati bloccati e il numero continua ad aumentare. Lo denuncia l’Unicef – l’agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia – che evidenzia come solo un terzo dei 2250 minori non accompagnati vive in alloggi formali.
Sono sbarcate sulle coste greche più persone nelle prime tre settimane di agosto, sottolinea l’Unicef, che in tutto il luglio 2016: 1.920 a luglio; 2.289 al 24 agosto. In totale, i bambini rappresentano circa il 40% della attuale popolazione bloccata.Questo, nonostante la Grecia stia lottando per far fronte a un sistema di welfare in difficoltà a causa della crisi economica.
“In Grecia c’è una reale percezione che le famiglie di rifugiati siano sempre costrette a una lunga attesa – afferma Laurent Chapuis, coordinatore Unicef per la risposta alla crisi dei rifugiati e dei migranti in Grecia -. Aspettano che la loro richiesta di asilo sia giudicata, che sia presa una decisione in merito al loro trasferimento in altri paesi Europei, che i bambini possano ricevere una corretta istruzione e campi da gioco, che possano avere un alloggio adeguato”.
“Per i bambini questa attesa è un’eternità – prosegue Chapuis – molti provengono da paesi lacerati da conflitti come Siria, Afghanistan e Iraq hanno perso tutto, compreso l’accesso all’istruzione e anni di scolarizzazione e sono ancora una volta ‘sospesi'”. “L’istruzione è uno dei più efficaci modi per proteggere i bambini da ogni forma di violenza – aggiunge – questo significa che tutti noi dobbiamo unire le forze per aumentare gli sforzi del governo per fare ritornare i bambini a scuola a settembre”.