“Neet”. E' questo l'acronimo per indicare i giovani che non lavorano e non studiano: Not (engaged) in education, employment or training. Secondo un rapporto dell'Ocse, questo fenomeno in Italia riguarda circa un terzo dei ragazzi tra i 20 e i 24 anni e, tra il 2005 e il 2015 la loro percentuale è aumentata in maniera superiore rispetto agli altri Paesi dell'area Ocse. Questo incremento è dovuto in parte alla crisi economica che ha avuto come conseguenza un calo del 12% del tasso di occupazione dei giovani che si trovano in quella fascia d'età.
Un autolavaggio “solidale”
Proprio per dare una risposta a questa problematica, ma anche per valorizzare il futuro delle nuove generazioni, la Cooperativa Sociale Rinascere di Carmignano di Brenta presenta il primo progetto ecologico di lavaggio auto a domicilio che consentirà non solo l'inserimento lavorativo di giovani inattivi, ma anche la loro formazione attraverso l'affiancamento di un tutor che avrà il compito anche di trasmettere dei valori che consentiranno ai ragazzi di costruire un proprio progetto di vita.
Il progetto
L'obiettivo è quello di garantire un'opportunità concreta di formazione e occupazione a giovani tra i 18 e i 29 anni in condizioni di disagio. La Cooperativa Rinascere, infatti, collabora con i servizi sociali del territorio che suggeriscono i nomi delle persone da coinvolgere nell'attività. L'autolavaggio solidale ed ecologico, inaugurato il 16 settembre, ha già iniziato ad operare sul territorio. La prima squadra che fornirà il servizio a domicilio, è formata da un tutor interno alla cooperativa e da un giovane inattivo e a rischio di devianza segnalato dai servizi sociali. Dopo un tirocinio di sei mesi, se l'esperienza sarà positiva, al giovane verrà offerto un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Dopo 18 mesi, con la stessa modalità, verrà attivata una seconda squadra e poi una terza nell'arco di tre anni.
Credere nel futuro dei giovani
I “Neet” sono molto spesso considerati un peso per la società e per la ripresa economica, ma si tende a dimenticare che dietro quella che è di fatto un'etichetta ci sono giovani il cui futuro è a rischio. Non riuscendo a stare al passo con il mercato del lavoro, molti di questi ragazzi imboccano strade dalle quali uscire potrebbe diventare un problema. “Se presi abbastanza giovani e affiancati a un tutor capace di trasmettere determinati valori, noi crediamo che essi possano fare enormi progressi e lasciare la loro marginalità”, ha detto ad In Terris Sandro Canesso, uno dei responsabili della Cooperativa Rinascere. “Questo autolavaggio solidale è stato progettato con gli assistenti sociali che monitorano il territorio – ha aggiunto – proprio perché il nostro obiettivo era quello di fornire delle risposte effettive”.
La cooperativa Rinascere
La cooperativa sociale Rinascere è nata nel marzo del 1993 grazie ad un'iniziativa dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, con l'obiettivo di sviluppare le capacità lavorative di soggetti svantaggiati attraverso percorsi formativi e di favorirne l'inserimento in normali aziende. Allestimento di campionari, manutenzione e gestione di aree verdi, vendita di prodotti biologici, di icone, bomboniere, manufatti in ceramica e legno. Sono questi alcuni degli ambiti di lavoro della cooperativa che, come ulteriore obiettivo ha quello di considerare le “persone svantaggiate soggetti attivi e protagonisti, favorendo lo sviluppo delle loro competenze e capacità senza però ricadere nell'assistenzialismo”.
Valorizzati grazie al lavoro
“Ci accorgiamo ogni giorno di quanto sia difficile rispondere alle richieste di aiuto soprattutto dai cosiddetti Neet, i giovani inoccupati che non studiano e non ricercano lavoro – ha dichiarato Paolo Ramonda, presidente dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII -. Privi di un'occupazione, i giovani non riescono a costruire un progetto di vita, rischiando di incappare in dipendenze patologiche o di finire a vivere in strada. Per questo è fondamentale aiutarli a riscoprire il proprio valore nella società attraverso il lavoro”.