A sei mesi dalle elezioni di metà mandato, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato la norma – firmata da lui il mese scorso – che permette agli Stati di non distribuire più soldi federali non solo alle cliniche statunitensi che praticano l'aborto, ma anche a quelle che forniscono consulenza alle pazienti che vogliono interrompere la gravidanza.
La decisione di Trump
Il piano rientra tra gli impegni presi dal presidente americano durante la sua campagna elettorale e mira a ridurre i fondi per il Planned Parenthood, l'organizzazione no-profit che fornisce assistenza per la salute riprodduttiva negli Stati Uniti. Nel 2017, il Congresso ha fornito 286 milioni di dollari di sovvenzioni per il Planned Parenthood e altri centri medici che si occupano di controllo delle nascite e che forniscono informazioni alle donne sulla loro sessualità. Gli oppositori dell'aborto sostengono da anni che i fondi federali sono usati per questo tipo di pratiche da Planned Parenthood, anche se per legge non può essere così.
La replica dell'organizzazione no-profit
Nel frattempo, Planned Parenthood ha fatto sapere di essere profondamente contraria alla norma firmata da Trump e ha dichiarato che non smetterà di dare consigli alle donne e suggerire loro l'aborto. Secondo gli organizzatori, la decisione del presidente Usa è una “regola del bavaglio” che non permetterà ai medici di parlare di aborto. Il gruppo fornisce servizi sanitari al 40 per cento delle 4 milioni di persone coperte dal programma “Title X”, che si occupa della pianificazione familiare.