“La tratta di persone è una ferita profonda inferta dalla ricerca vergognosa di interessi economici. Senza alcun rispetto per la persona umana. Tante ragazze- le vediamo sulle strade- che non sono libere. Sono schiave dei trafficanti, che le mandano a lavorare. E, se non portano i soldi, le picchiano. Oggi succede questo nelle nostre città. Pensiamoci sul serio”, ha evidenziato domenica Jorge Mario Bergoglio all’Angelus.
Liberazione
Oggi è la memoria liturgica di santa Giuseppina Bakhita. E ricorre la Giornata internazionale di preghiera e riflessione contro la tratta. Quest’anno, per l’occasione, è stato coinvolto l’artista canadese Timothy Schmalz. Autore di “Angels Unawares”. La scultura dedicata ai migranti installata a piazza San Pietro. Schmalz ha realizzato un’opera sulla santa protettrice delle vittime di tratta che era presente domenica all’Angelus di Papa Francesco. Per essere poi affidata alla diocesi di Roma. La scultura rappresenta santa Bakhita che apre una botola. E libera donne e uomini tenuti in schiavitù. La sua collaziona definitiva è alla parrocchia di San Bernardo di Chiaravalle, nel quartiere di Centocelle.
Stop alla tratta
All’Angelus di domenica ha preso parte il Coordinamento diocesano anti tratta. Raccoglie diverse realtà impegnate nel contrasto a questo fenomeno. E nel sostegno a coloro che ne sono vittime. Ossia Caritas diocesana. Unione Superiore Maggiori d’Italia (Usmi). Associazione Papa Giovanni XXIII. Comunità di Sant’Egidio. Associazione “Slaves No More”. Fondazione Arché. Ali di Speranza. Gruppo Raab. Oltre alle unità di strada che svolgono il loro servizio in diversi luoghi della città. “La forza della cura. Donne, economia, tratta di persone” è il tema della Giornata di quest’anno.
Coordinamento
“La parrocchia è stata scelta perché si trova su viale Palmiro Togliatti. Una strada dove si incontrano molte ragazze vittime di tratta. E e dove operano anche le unità di strada- spiega il vescovo Benoni Ambarus, delegato diocesano per la Carità, per i Migranti, per la Pastorale dei rom e dei sinti -. L’Angelus di domenica ha dato in qualche modo il via a una serie di iniziative legate alla sensibilizzazione sul fenomeno della tratta. Per il 18 marzo, il Coordinamento diocesano anti tratta sta organizzando una Via Crucis nella XVI prefettura. Si snoderà lungo il viale Palmiro Togliatti. Per concludersi proprio nella parrocchia di San Bernardo”.
Preghiera
Ieri sera si è tenuto un momento di preghiera contro la tratta nella parrocchia di San Gabriele dell’Addolorata. Nel cui territorio ha sede la Casa del Magnificat di suor Rita Giaretta, già fondatrice di Casa Rut a Caserta. La veglia è stata presieduta dal parroco don Antonio Lauri e guidata dalla stessa religiosa. Intensa e commovente la testimonianza di Joy Ezechiel, sfuggita alla tratta. La cui storia è stata raccontata da Mariapia Bonante nel libro “Io sono Joy”. Ci sono stati anche dei gesti significativi. Racconta suor Rita Giaretta: “Abbiamo portato all’altare un’immagine di santa Bakhita. Ed è stata proprio Joy a portarla. Inoltre immagini di mani. Per indicare che solo con l’aiuto degli altri si può intraprendere un cammino di libertà. Infine una luce verde accesa, emblema di solidarietà. C’era anche un cesto con dei lumini. E ciascuno dei presenti ha potuto prenderne uno, portarlo a casa. E accenderlo a simboleggiare l’impegno di tessere una rete. Per liberare l’umanità da questo flagello.
Sfide
Talitha Kum è la rete internazionale di vita consacrata contro la tratta di persone. E promuove oggi una maratona di preghiera mondiale on line. Alla quale partecipa anche la rete anti-tratta di Roma dell’Usmi. “Abbiamo preparato un video che sarà proiettato oggi- anticipa la coordinatrice romana suor Maria Rosa Venturelli-. Ed è stato realizzato in una casa famiglia di Avezzano“. Dove ci sono alcune religiose che aiutano le ragazze vittime di tratta. “Quest’anno la Giornata è dedicata in particolare alle donne– puntualizza suor Venturelli-. Anche se il fenomeno tratta ha diversi ambiti. C’è quello dello sfruttamento sessuale. Dello sfruttamento lavorativo. Dello sfruttamento dei minori anche per il commercio degli organi. E poi c’è il fenomeno delle bambine-spose. Tutti sono in continua evoluzione e cambiamento. Oggi rispetto a qualche anno fa ci sono meno ragazze sulle strade di Roma. Ma di più negli appartamenti. Ci sono più giovani donne provenienti dall’Europa dell’Est e meno dall’Africa. Inoltre quelle che vogliono sfuggire alla prostituzione sono molto spesso madri. Con uno o anche due bambini. E le case famiglia che si occupano di ospitare queste donne devono evolversi. Per sostenere le nuove sfide”.