L'aspetto più inquietante del terremoto, anche quando è di non elevata magnitudo, è l'imprevedibilità. Ora da Los Angeles, negli Stati Uniti, potrebbe arrivare la soluzione: conoscere in anticipo l'arrivo di un sisma e prendere le dovute precauzioni. Si chiama ShakeAlertLa, è una app ed è stata presentata nei giorni scorsi: è “un progetto pilota – si legge nel comunicato del sindaco Eric Gargetti – che utilizza la rete di sensori di allerta rapida di terremoto sviluppata dallo United States Geological Survey (Usgs)”, l'agenzia scientifica del Governo degli Stati che monitora i sismi.
Se è vero che non è possibile prevedere l'arrivo di una scossa di terremoto, è anche vero che esiste un tempo tra la rottura della crosta terrestre e l'arrivo delle onde nelle aree abitate. La app presentata Oltreoceano sfrutta proprio questo intervallo di tempo: quando avviene la frattura e lo spostamento nel sottosuolo della crosta terrestre – la causa del terremoto – una serie di onde si propagano attraverso il globo. Ne esistono di diversi tipi: quelle chiamate P sono le più veloci, ma a provocare i danni maggiori sono altre, quelle S e quelle di superficie. Il sistema di allarme – riferisce l'Agi – si basa sulle onde P e sfrutta lo scarto temporale tra le P e le S: i sensori raccolgono le informazioni provenienti dalle prime elaborando la probabile intensità della scossa e calcolando così quanto tempo rimane prima che gli effetti della scossa si riversino su abitazioni e persone. Il tempo a disposizione per mettersi in salvo è molto breve: l’allarme anticiperà la scossa soltanto di pochi secondi. Ma potrebbero essere sufficienti per consentire alle persone di mettersi in salvo e ridurre gli effetti della scossa: mettendosi al riparo sotto i tavoli di una abitazione, evitando di prendere scale o ascensori oppure, se si è in strada, allontanandosi da palazzi che potrebbero subire crolli. A Los Angeles, città dalla lunga tradizione di terremoti dovuta alla faglia di Sant’Andrea che attraversa la California, le notifiche suoneranno soltanto nel caso di sismi di magnitudo superiori al 5.0.