Dio è amore e su tu ami, Dio è con te”. Con questa affermazione forte e profonda Morgan Freeman ha aperto il colloquio, realizzato insieme a don Aldo Buonaiuto nel programma di National Geographic, e rilanciato in esclusiva da Eleonora Daniele su Storie italiane. “Dio è sicuramente reale. E l’unica questione è crederci o meno”. A questo punto, dallo studio è intervenuto don Buonaiuto che ha svelato come è nato il programma “The story of God” che è andato in onda il 25 aprile che ha riscosso i favori di un vastissimo pubblico. “All’inizio non risposi (alla mail di Morgan Freeman ndr) perché credevo fosse un “fake”, una presa in giro. Dopo qualche mese, anche attraverso i miei superiori, mi è stata ripetuta la richiesta. Allora non ho avuto più dubbi”. Dunque: “Abbiamo parlato dell'esorcismo, del tema del diavolo che influisce negativamente sulla società e delle persone che soffrono a causa delle attività straordinarie del demonio. Oggi è un tema che viene trattato con facilità e superficialità da parte di molti”. Eleonora Daniele ha chiesto al sacerdote del rapporto che ha con l’attore e con Papa Francesco. “Lui è un gigante anche in senso fisico” ha spiegato don Buonaiuto a proposito del divo del cinema. “Quando mi abbracciava sparivo. Una persona con una grandissima sensibilità e che si era molto preparata sul male. L’intervista l’ha fatta a braccio, facendo saltare il copione”. Invece su Papa Francesco: “Con questo Pontefice abbiamo una bellissima amicizia: è venuto a trovarci in una delle nostre case famiglia, dove accogliamo le donne vittime della tratta”.
Il santone di Corcolle
Nella seconda parte del programma don Aldo ha analizzato la vicenda del santone di Corcolle, paese alle porte di Roma. L’uomo che anche di fronte ad un’inviata della trasmissione ha dichiarato: “Io sono in contatto diretto con il figlio dell’onnipotente Padre”. E ancora: “Sono il prescelto”. A questo punto don Buonaiuto ha replicato: “Per un cattolico non è normale e lecito che si possa dire una cosa del genere. In questo specifico caso, voglio sottolineare, che siamo fuori dagli insegnamenti della Chiesa cattolica”. Secondo il sacerdote: “Stiamo parlando di un personaggio che attira delle persone che vanno da lui in buona fede”. Il santone dipinge la sua casa come “il secondo luogo dove incontrare Cristo, dopo la Chiesa”. In questa dimora è addirittura presente una sala per la preghiera e l’acqua “benedetta”. Una situazione che per don Buonaiuto non lascia spazio a dubbi. “Nel mondo tante persone dicono di avere le acque miracolose”. Poi il monito per chi ha bisogno di aiuto: “Come comunità Papa Giovanni abbiamo il numero nazionale anti sette (800228866 ndr) che riceve chiamate dalle vittime delle sette o dai loro familiari che segnalano situazioni del genere”. Cosa spinge le persone ad avvicinare questi santoni? “La gente, quando soffre, corre ovunque. E per questo vanno giustificate, ma messe in guardia e aiutate a disconoscere. L'uomo in questione, per la Chiesa cattolica, non è un esorcista perché per essere tale, deve essere un sacerdote che ha ricevuto il mandato del Vescovo”.
La vicenda di Manduria
“Ho scritto l’altro giorno un editoriale, perché quello che è accaduto è insopportabile”. Sono le parole che il fondatore del quotidiano In Terris ha pronunciato, sulla tragedia di Manduria, al programma condotto da Eleonora Daniele. Anche il coordinatore delle indagini, il procuratore di Taranto Carlo Maria Capristo, ha messo in luce fin da subito il clima di generale indifferenza nei confronti della vittima. Infatti da più di una settimana la drammatica storia di Antonio Cosimo Stano, il 66enne con gravi problemi psichici, morto lo scorso 23 aprile, riempie le pagine dei giornali. “Non bisogna mai compiere l’errore di banalizzare e guai ai vari Ponzio Pilato di turno”, ha aggiunto il sacerdote. Che ha voluto porre l’attenzione su chi ha preferito far finta di non conoscere la triste situazione di Stano. Eppure alcuni dei 32 mila abitanti della cittadina pugliese hanno rilasciato delle dichiarazioni all’inviato del programma di Rai Uno Vittorio Introcaso, affermando: “Non siamo omertosi”. Quindi hanno cercato di opporsi alla tesi, fatta da alcuni esperti ed organi di stampa, che ha dipinto Manduria come un “paese isola”, dove regnerebbe la noia. Infatti non bisogna dimenticare coloro i quali, dal funzionario della parrocchia alle professoresse venute a conoscenza dei fatti, hanno cercato di attivare al più presto le indagini con ogni mezzo a loro disposizione.