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Spreco alimentare: l'Europa fa fronte comune

Si attende per oggi l'atto delegato della Commissione europea che stabilisce una metodologia comune a livello Ue per la misurazione dello spreco alimentare. Lo ha annunciato il vicepresidente della Commissione europea Jyrki Katainen aprendo i lavori del sesto incontro della Piattaforma Ue contro sprechi e dispersioni alimentari. L'adozione finale della metodologia è prevista per l'autunno. Servirà ai Paesi membri per applicare la nuova legislazione Ue sui rifiuti, che impone di attuare programmi nazionali di contrasto allo spreco alimentare in ogni fase della catena di approvvigionamento, per raggiungere l'Obiettivo di sviluppo sostenibile Onu 12.3, che prevede la riduzione del 50% degli sprechi alimentari al 2030.

“Servono pratiche più sostenibili”

“Trentadue delle 50 più grandi aziende alimentari del mondo già partecipano a programmi che hanno fissato un obiettivo di riduzione degli sprechi coerente” con quello Onu, ha dichiarato Katainen. “Non dobbiamo dimenticare le piccole e medie imprese – ha aggiunto Katainen parlando con Ansa a margine del suo intervento – in modo da riorientare tutta la catena del valore a pratiche più sostenibili, ma non vedo per ora margine per la Commissione di proporre una legislazione, piuttosto va sfruttata la piattaforma Ue contro lo spreco per favorire lo scambio di buone pratiche anche tra le Pmi”. Grazie alla nuova metodologia, gli Stati membri dovrebbero istituire un quadro di monitoraggio con il 2020 come anno di riferimento, per fornire alla Commissione i primi nuovi dati sui livelli di spreco alimentare entro la metà del 2022.

La situazione in Italia

Secondo i dati diffusi dalla Fao in occasione della sesta Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, nel febbraio scorso, lo spreco è un fenomeno che supera i 15 miliardi di euro l'anno, lo 0,88% del Pil di cui quasi l'80% avviene dentro le mura domestiche. Pane e verdure fresche sono fra gli alimenti più spesso buttati, ma a pesare sulla pattumiera sono bevande analcoliche, legumi, frutta fresca e pasta senza nemmeno essere stati consumati.

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