Pari opportunità, una sfida per la competitività del sistema paese

L'impegno di team eterogenei, composti da giovani e donne e da persone con background, competenze e prospettive diverse

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Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Un’opportunità per mettere a sistema le “pari opportunità”. Secondo un principio giuridico inteso come l’assenza di ostacoli alla partecipazione economica, politica e sociale di un qualsiasi individuo. Le attività della presidenza italiana del G7 del 2024 includono i temi della parità di genere e dell’empowerment delle donne. E sono culminate con la riunione a Matera dei ministri G7 responsabili per le pari opportunità. Un vertice presieduto dalla ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella. La promozione e la condivisione di questo impegno si svilupperà nel corso del 2024 con le riunioni del gruppo di lavoro di livello tecnico e i meeting di team di esperti indipendenti. La prima riunione ministeriale G7 dedicata ai temi della parità di genere è stata organizzata nel 2017 a Taormina, sotto l’egida dell’allora presidenza italiana del G7. Successivamente hanno seguito questo esempio anche la presidenza G7 francese del 2019, quella tedesca del 2022 e quella giapponese del 2023. Il quadro è quello di un rinnovato impegno nazionale ed internazionale per la promozione dell’empowerment femminile, della valorizzazione del potenziale delle donne e della tutela dei loro diritti, ha inserito nel calendario ufficiale delle Riunioni ministeriali G7 quella dedicata alla parità di genere.

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Foto di Kelly Sikkema su Unsplash

Parità come sistema

A Matera una giornata è stata dedicata principalmente all’appuntamento del B7 di Confindustria. Espressione del settore privato e delle confederazioni industriali dei paesi del G7, il B7 è fra i più autorevoli Engagement Groups istituiti in seno al G7, che nel 2024 è appunto presieduto dall’Italia. Titolo della Industry Stakeholder Conference “Colmare le lacune e costruire il futuro. Donne, giovani e talenti per una crescita inclusiva”. Secondo Andrea Poggi, innovation leader e capo delegazione B7 per Deloitte, proprio “diversità e inclusione rappresentano la forza trainante per la competitività futura del sistema Paese“. Stimolando l’innovazione e rendendo le imprese più resilienti nel lungo periodo. Infatti, “team eterogenei, composti da giovani e donne e da persone con background, competenze e prospettive diverse favoriscono lo sviluppo di soluzioni creative“, aggiunge Poggi. Permettendo alle imprese di rispondere in modo proattivo alle esigenze di un mercato globale sempre più complesso. “Tutto questo può essere possibile soltanto grazie all’accesso all’istruzione e a politiche per l’imprenditorialità femminile e giovanile”, sottolinea l’imprenditrice Emma Marcegaglia”. Nel suo intervento ha messo in evidenza che “il ritmo delle accelerazioni tecnologiche rende imperativo per le economie del G7 investire nell’istruzione. Affinché nessuna giovane energia, nessun potenziale innovativo venga sottovalutato, trascurato o, peggio, perso”.

CREDIT: IMAGOECONOMICA

Piattaforme

In particolare, Emma Marcegaglia. già leader di Confindustria, chiede “di incoraggiare e sostenere il triangolo ‘istruzione-ricerca-innovazione’. Servono piattaforme di collaborazione tra le università e le scuole superiori dei Paesi G7. Anche rendendo accessibili online i corsi agli studenti di qualsiasi Paese G7“. L’istruzione, infatti, è “una pietra miliare anche per l’empowerment femminile”. Per questo motivo, il B7 propone di istituire programmi di sviluppo delle competenze specificamente concepiti. Per migliorare l’occupabilità e il potenziale delle donne“. Sul palco del cinema comunale Guerrieri, anche la ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella: “Io credo che mai come in questo caso sia appropriata la parola ‘engagement’, con la quale si identificano i gruppi della società civile che alimentano i dibattiti dei G7″. La riunione di Matera ha consentito ai ministri G7 un confronto su due aree proposte come prioritarie dalla presidenza italiana. E cioè un focus sugli aspetti di prevenzione e di supporto alle vittime di violenza. E un focus sull’importanza del ruolo delle imprese per la promozione dell’empowerment femminile. Attraverso politiche per il supporto alla genitorialità. E la promozione dell’educazione e delle professioni in ambito Stem (scienza, tecnologia, ingegneria, matematica).

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Foto Ufficio Stampa Presidenza del Consiglio dei Ministri/Image. Nella foto: Eugenia Maria Roccella

Sfide

Prosegue il ministro Roccella: “La sfida delle pari opportunità, della partecipazione delle donne al mercato del lavoro, e quelle connesse dell’empowerment e della lotta alla denatalità, devono farci sentire tutti ‘ingaggiati’. Riguardano la libertà e la realizzazione di ciascuna persona. Riguardano i connotati e il destino delle nostre società”. Occorre, inoltre, fare sempre i conti con la violenza sulle donne. “Con questo G7 – ha annunciato la ministra – vogliamo fare un sforzo di coordinamento internazionale. Per provare almeno a ridurre i femminicidi. E a far sentire le donne meno sole quando vogliono e devono uscire da queste situazioni di violenza”. La sfida per le Pari Opportunità è partita dunque da Matera, la città dei Sassi, che nel 2019 fu Capitale europea della Cultura. Scelta per ospitare il G7 Pari Opportunità. Numerosi gli appuntamenti politici che si sono svolti con i tavoli (al completo e bilaterali) tra le delegazioni dei sette Paesi più industrializzati del Pianeta.