Prendendo spunto da uno dei giochi di realtà assistita che in queste ultime settimane ha spopolato in tutto il mondo, alcune Ong operanti in Siria hanno deciso di dare il via ad una campagna che invita a riflettere sulla condizione dei bambini che si trovano nelle terre occupate dagli oppositori di Assad. E così, proprio come su Pokemon Go, i minori chiedono di essere “trovati e salvati”. In un video pubblicato su Twitter si vedono i bambini con in mano un foglio raffigurante un Pokemon e una scritta in arabo: “Vieni a prendermi”.
Le fotografie sono state messe online dall’ufficio media delle Forze rivoluzionarie siriane, che non ha voluto rivelare chi abbia organizzato la campagna. Nel Paese si continua a morire, giorno dopo giorno. Secondo fonti delle organizzazioni siriane per la difesa dei diritti umani, 43 civili (fra cui 11 bambini) sono stati uccisi durante i bombardamenti – condotti in massima parte dell’aviazione siriana – su diverse zone controllate dalle milizie ribelli.
“Nell’ultimo mese e mezzo e con l’intensificarsi della violenza sono morte circa 2.300 persone – dice la rappresentante dell’Unicef in Siria, Hana Singer -. Venti bambini sono morti negli ultimi sette giorni”. Le Nazioni Unite chiedono una tregua, una finestra di 48 ore agli aiuti umanitari di arrivare ad Aleppo e in altre zone colpite dalla guerra. Per Jan Egeland, consigliere per gli aiuti umanitari dell’inviato Onu Staffan de Mistura, è l’unico modo per salvare vite dove le persone rischiano di morire di fame”. I rifornimenti di aiuti sono bloccati dallo scorso 7 luglio, quando i combattimenti hanno tagliato la cosiddetta Castello Road. “Ci sarebbero 200mila-300mila persone che non possono essere raggiunte”, ha spiegato ancora il rappresentante Onu.