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Sei mesi per salvare il terzo settore

Ci sono riforme che sembrano la tela di Penelope: vengono tessute e disfatte allā€™infinito finchĆ© l'entrata in vigore della nuova normativa non diventa una corsa contro il tempo.Ā Ā Eā€™ il caso del nuovo inquadramento giuridico del terzo settore, annunciato da anni e mai realizzato. In Italia il volontariato ĆØ una colonna del Welfare eppure non cā€™ĆØ ancora un registro degli enti non profit. Il governo si ĆØ impegnato ad introdurlo entro giugno ma per il momento il terzo settore prosegue la sua preziosa opera assistenziale senza un sicuro quadro normativo. Dopo l'incontro di venerdƬĀ con la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, verrĆ  “a breve riconvocato il Consiglio nazionale del Terzo Settore che potrĆ  valutare lā€™andamento del percorso di istituzione del Runts (il registro unico nazionale del terzo settore)Ā Ā il cui decreto istitutivo ĆØ al vaglio della Conferenza delle Regioni”, afferma la portavoce del Forum del Terzo Settore, Claudia Fiaschi, che ha guidato la delegazione che si ĆØ confrontata con Catalfo.Ā Il Consiglio, spiega Fiaschi, “affronterĆ  anche il tema delicato delle regole di rapporto tra le pubbliche amministrazioni e le organizzazioni di Terzo settore che rappresentano una delle parti piĆ¹ innovative ed interessanti della riforma”. Per quanto riguarda i crediti che le organizzazioni vantano nei confronti del ministero, il Forum sottolinea che “cā€™ĆØ lā€™impegno a farvi fronte a partire dal mese di febbraio, piĆ¹ tempo ci vorrĆ  per le somme andate in perenzione amministrativa, disponibili nella seconda metĆ  dellā€™anno”.Ā Il Forum “vigilerĆ  sul cammino dei provvedimenti”.

Radicamento nei territori

Una situazione di incertezza sulla quale In Terris cerca di fare chiarezza a partire da un dato: piĆ¹ della metĆ  delle organizzazioni non profit risiede nelle regioni settentrionali (il 28% nel Nord-Ovest, il 23,3% nel Nord-Est), il 22,2% nel Centro, il 26,7% nel Mezzogiorno. La presenza del terzo settore, evidenzia il rapporto sociale del Censis, ĆØ radicata nei territori, dove la rete solidale del volontariato svolge una funzione economica e sociale decisiva per le comunitĆ , ma che oggi vive una messa sotto attacco con il relativo rischio di downgrading di fiducia e reputazione nellā€™opinione pubblica.Ā  Sos volontariato, quindi.

Corsa contro il tempo

ā€œEā€™ assolutamente urgente e improcrastinabile portare a compimento la riforma del Terzo Settore. Dopo oltre 3 anni dalla legge delega di riordino della materia, risalente a giugno 2016, ĆØ stato varato solo un quarto dei decreti attuativi previsti”, avverte Gian Paolo Gualaccini, consigliere Cnel e capo delegazione del ā€œTerzo Settore Non Profitā€ nellā€™Assemblea di Villa Lubin. Ā “Le oltre 350mila associazioni ā€œnon profitā€ con i quasi 6 milioni di italiani che svolgono stabilmente attivitĆ Ā di volontariato attendono da troppo tempo il completamento della riforma che deve definire modalitĆ , forme e declinazioni del loro compito quotidiano- aggiunge- La qualitĆ  aggiunta del volontariato italiano ĆØ unā€™opera insostituibile che ogni giorno umanizza la realtĆ  stando vicino a chi ha piĆ¹ bisogno. Dopo la partecipazione del premier Giuseppe Conte alle celebrazioni della Giornata Internazionale del Volontariato con Forum Terzo Settore, CSVnet e Caritas italiana, il governo dimostri con i fatti la stima per questo mondo completando la riforma in tempi rapidiā€.

Benefici fiscali

Al Forum Nazionale del Terzo Settore partecipano 87 reti in rappresentanza di oltre 140 mila organizzazioni. Le richieste al governo sono chiare: assicurare lā€™entrata in vigore del registro unico del terzo settore entro il prossimo mese di giugno; inviare alla Commissione europea la richiesta di autorizzazione per i benefici fiscali previsti dalla Riforma; aumentare la dotazione finanziaria per i progetti delle organizzazioni del terzo settore; adeguare il tetto del 5Ɨ1000 alle scelte espresse dai contribuenti; sbloccare i provvedimenti amministrativi a partire dalla liquidazione dei progetti conclusi o avviatiā€.

A garanzia della solidarietĆ 

Il patrimonio su cui si fonda il privato sociale ĆØ la generositĆ  delle famiglie e della aziende italiane. In un Paese che invecchia rapidamente, dove nascono sempre meno bambini e aumentano le persone che vivono sole, la rete familiare resta il piĆ¹ importante meccanismo di solidarietĆ  tra le persone di diverse generazioni. La capacitĆ  di creare relazionalitĆ  allā€™interno delle comunitĆ  diventa quindi una prioritĆ . E il terzo settore ĆØ uno dei soggetti che puĆ² mettere in campo soluzioni. Tra gli italiani ĆØ presente una propensione alla generositĆ : il 64,1% dei 18-40enni dichiara che gli piace fare qualcosa per gli altri, fare volontariato (il 67,9% delle donne e il 65,9% dei laureati). Tuttavia, affinchĆ© questa propensione diventi concreta, occorre che il terzo settore ottenga risultati in ambiti importanti per le persone. Oggi uno dei temi piĆ¹ significativi ĆØ quello della relazionalitĆ  e della qualitĆ  della vita nelle comunitĆ . Il 92% degli italiani dichiara che gli piace o piacerebbe vivere in un contesto in cui le persone si conoscono, si frequentano e si aiutano (il 91,3% nel Nord-Ovest, lā€™89% nel Nord-Est, il 93,3% nel Centro, il 93,6% al Sud).

Lā€™impegno del governo

ā€œLa riforma del Terzo settore ha anche lo scopo di tutelare il volontariato dalle sue cattive abitudini, o meglio dalle sue cattive e inadeguate rappresentazioni- afferma il premier Giuseppe Conte-. Non ĆØ una ā€œriserva di buonismoā€, nĆ© uno spazio per sognatori o persone inappagate o insoddisfatte della vita. ƈ piuttosto una ampia galassia di uomini e donne concreti che vivono responsabilmente i valori della Costituzione che allā€™articolo 2, nell'affermare i diritti inviolabili dell'uomo, segnala al massimo grado che la dimensione della solidarietĆ  ĆØ la trama fondamentale del legame sociale, a cui tutti siamo chiamati anche nell'economia e nella politicaā€. La gratuita e il dono, sottolinea il presidente del Consiglio, ā€œnon sono solo sentimenti individuali, ma valori da declinare ovunque in qualsiasi contesto politico e sociale: il volontariato ĆØ, dunque, una palestra civile in cui si cresce come persone e cittadiniā€.

Istanze solidaristiche

L'azione virtuosa verso gli altri fragili ĆØ ā€œun mattone dell'edificio dello Stato e il dono del proprio tempo ĆØ la forma piĆ¹ profonda di donoā€. Il volontariato, secondo Conte, ĆØ soprattutto una relazione interpersonale: ā€œNasce da istanze solidaristiche, ma ĆØ un fenomeno poliedrico che sfugge anche alle classificazioni giuridiche, perĆ² al di lĆ  dell'incasellamento, lo Stato non puĆ² prescindere da interventi che regolarizzino e tutelino l'attivitĆ  del terzo settoreā€. Tanto piĆ¹ che nel 2019, secondo le previsioni Istat, ci saranno ottomila nati in meno rispetto al 2018, con un calo del 2% delle nascite. Una flessione progressiva che vede l'Italia ai primi posti in Europa. ā€œDeclino demografico ed invecchiamento richiedono un patto per la famiglia che coinvolga tutte le forze politiche e tutti gli attori sociali, a partire dal terzo settore, per individuare strategie di medio e lungo termine che permettano un'inversione di tendenza: ne va del futuro del nostro Paeseā€, chi3de Forza Italia alla ministra per la Famiglia Elena Bonetti.

Impatto concreto

ā€œL'impegno per affrontare in modo piĆ¹ strategico i problemi della disabilitĆ , e in particolare quelli della persona con disabilitĆ  intellettive, non deve conoscere sostaā€, rincara la dose Luigi Mazzuto, coordinatore della Commissione politiche sociali della Conferenza delle Regioni e delle Province. Le Regioni, con i ministeri competenti, i Comuni, gli enti del Terzo settore e le associazioni di volontariato, hanno collaborato Ā per il varo della legge sul ā€œDopo di noiā€, al piano di contrasto alla povertĆ  e per la non autosufficienza. In Italia le persone con disabilitĆ  sono oltre 3 milioni di persone. Ā Nella manovra economica ĆØ previsto per il terzo settore un impegno per il 5 per milleĀ con i primi dieci milioni nel 2020. Il volontariato fornisce alle persone, in particolare a quelle piĆ¹ frequentemente escluse, opportunitĆ  che hanno impatto concreto sulle loro vite e svolge un ruolo costruttivo nelle comunitĆ  attraverso la messa a disposizione gratuita di tempo e capacitĆ . Cresce lā€™importanza del volontariato per le organizzazioni europee, ma anche per le comunitĆ  di accoglienza, in grado di migliorare e rendere piĆ¹ efficace il sistema degli aiuti. Entro giugno lā€™esecutivo si impegna a far entrare in vigore il Registro unico del terzo settore. In questo modo sarĆ  possibile il debutto nel 2021 dei nuovi regimi fiscali previsti dalla riforma.

Confronto tecnico

Al ministero del Lavoro si impegnano perchĆ© siano rispettati i tempi, in modo da inviare alla Commissione europea la bozza di riforma e ottenerne nei tempi il via libera. L'impegno del ministero del Lavoro nella prima metĆ  del 2020 sulla riforma del terzo settore sarĆ  concentrato sulla finalizzazione dei provvedimenti sulla definizione della modulistica dei bilanci degli Enti del Terzo settore (Ets), sulle linee guida sulla raccolta fondi, sulla disciplina dell'attivitĆ  di vigilanza sulle imprese sociali e sul funzionamento del Registro unico nazionale del Terzo settore (Runts), secondo la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo. Sul registro unico del Terzo settore si ĆØ svolto il confronto tecnico con le Regioni e si conta di poter giungere all'adozione del Registro unico nei primi mesi del 2020. Intanto ĆØ nata dalla storia e dall'ereditĆ  culturale e valoriale di Maria Eletta Martini il Centro di Ricerca a lei intitolato realizzato a Lucca dalla fondazione per la Coesione sociale onlus e dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. Il centro di ricercaĀ  ĆØ lā€™esito di un percorso partecipato e condiviso con le maggiori organizzazioni nazionali e con il Forum del Terzo Settore.

Innovazioni normative

Il metodo e le finalitĆ  del Centro sono stati presentati in due successivi seminari, dove si ĆØ manifestata lā€™attenzione delle organizzazioni presenti per il suo scopo principale: realizzare e divulgare indagini scientifiche sui temi della cultura, della disciplina giuridica e della prassi del volontariato, del terzo settore e dell'impresa sociale, con particolare attenzione agli aspetti innovativi e contribuire al chiarimento e allā€™applicazione delle innovazioni normative della Riforma del Terzo Settore. Tutto questo evitando ogni possibile sovrapposizione con i servizi resi da altre organizzazioni ed in particolare dai Centri servizio per il volontariato. Un Centro di ricerca che si propone quindi di studiare i fenomeni del volontariato e del terzo settore su scala nazionale ed internazionale. Lo scopo ĆØ quello di fornire strumenti di crescita in un contesto di grandi cambiamenti come quelli introdotti in Italia dalla riforma del Terzo Settore. Ā 

Strumenti di conoscenza

Un mondo in continua crescita, come attestato anche dagli ultimi dati del Censimento permanente dell'Istat: nel 2017 sono 350.492 le realtĆ  attive (il 2,1% in piĆ¹ rispetto al 2016) che impiegano 844.775 dipendenti (+3,9%) e sono il veicolo principale per l'impegno delle persone nel volontariato e nella cittadinanza attiva. Il sistema delle Fondazioni bancarie ĆØ uno dei principali finanziatori del terzo Settore e del volontariato. Lā€™Acri, lā€™associazione delle casse di risparmio, ha indicato alle fondazioni aderenti la necessitĆ  di affinare gli strumenti di conoscenza, di definire al meglio gli obiettivi perseguiti in una logica di sistema con gli enti pubblici e sanitari nel settore sociale e di misurare la validitĆ  degli interventi. Ma con un avvertimento:ā€œIl nuovo contesto normativo dentro cui operano le organizzazioni del terzo settore richiede unā€™attenzione sempre piĆ¹ qualificataā€. Ā 

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