A pochi chilometri dall’ Aquila vi è un piccolo Borgo, Capitignano, immerso nel parco nazionale del gran Sasso e dei monti della Laga. A ridosso del Lago di Campotosto. Posizionato nel centro Italia, e composto da 621 abitanti. Inutile sottolineare tutti gli eventi dovuti al terremoto, e quanto questa gente abbia sofferto, ma la cosa che si percepisce subito arrivando qua è l’ orgoglio delle persone. Una comunità unita, che non vuole compassione bensì guarda avanti, al motto della “ripartenza”.
Non potete immaginare quanto calore ho trovato arrivando a Capitignano. Come se qualcosa esplodesse dentro il cuore di questa gente, la voglia di stare insieme, uniti, e di fare gruppo. Ci siamo ritrovati in una piazza adiacente al comune, e come sono giunto là c’era chi suonava l’organetto, chi ballava, chi a cavallo attraversava il centro del borgo, chi con la divisa da Alpino portava in mano gli antichi statuti della propria sezione e chi foto antiche.
Il tutto si traduce con la parola chiave “tradizione”, che non si perde anzi si tramanda attraverso i racconti delle nonne. Come la signora Fiora, simpaticissima, che ha fatto la bidella per tutta la vita, andata in pensione a 64 anni e che ha cresciuto 3 generazioni. Di loro conosce tutto, è la memoria storica del borgo. Perché in questi piccoli centri dove il tempo sembra essersi fermato, si tramanda tutto ciò che era!
Tanti prodotti tipici, dalle pastinage di Capitignano ovvero radici di color avorio, il miele le patate i ceci di Capitignano … tutto l’oro di questa terra. L’ambiente, il territorio, l’aria, è tutto bello a Capitignano. Ginevra, una ragazza dell’associazione Capitonius mi fa vedere un “dizionario Capignanaru” di tutti i detti e le parole in dialetto, con lo scopo di farlo conoscere ai piu’ giovani. Un luogo stupendo con tantissimi percorsi sia a piedi che in bici. Palazzo Nervegna, e poi ancora la residenza estiva della famiglia Ricci, e tanti altri palazzi storici si possono osservare passeggiando per le vie di Capitignano. Il 21 giugno del 1657 nella chiesa di Santa Maria Degli Angeli e da qui due processioni come ricorrenza tra cui il 2 agosto, in cui c’è l’indulgenza plenaria. Sulla via delle Capannelle si può scoprire la perla della chiesetta degli Alpini, che sono una vera istituzione anche qua.
I loro racconti ci parlano della loro storia e di come siano basati su dei valori cardine. Una pro loco dalle quote rosa, ben 8 donne e 1 uomo ci dice scherzando la Presidente! Una pro loco che fa da motore per gli eventi. Si evince tanto fervore ed entusiasmo. Soprattutto un borgo dove la spiritualità ha un ruolo principale. Queste persone hanno superato anche gli eventi più difficili proprio grazie a questo collante, la forza della fede. E nel borgo durante tutta la mattinata risuona l’organetto di Giorgio che mi spiega come questo strumento sia d’obbligo nelle varie cene tra amici, dove si improvvisano cantate e balli! Insomma…. Capitignano è uno di quei posti che una volta scoperti ce se ne innamora non scordandoli più! Andate a visitare questo gioiello nel cuore dell’ Italia!