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Sbarcati in Italia i primi 162 profughi

Sono sbarcati presso l'aeroporto militare di Pratica di Mare, nei pressi di Pomezia, i primi 162 migranti africani accolti in Italia attraverso il corridoio umanitario dalla Libia: donne e bambini, fino a poche ore fa tra i reclusi dei centri situati sulle coste del Paese africano, sono atterrati nella Capitale dove, ad accoglierli, c'erano il ministro dell'Interno, Marco Minniti e il presidente della Cei, Gualtiero Bassetti. Lo sbarco di questa notte è il primo avvenuto attraverso l'accordo di collaborazione fra l'Italia, il governo libico, l'Onu e la Cei: i 162 sono stati individuati, in questi mesi, dal personale Unhcr il quale ha scelto fra coloro che presentavano condizioni di particolari fragilità e che godono del diritto alla protezione internazionale.

Minniti: “Giorno storico”

Pur arrivando tutti dalle coste libiche, gli stranieri giunti in Italia provengono da Paesi differenti, tutti in uno stato di estrema difficoltà, soprattutto legato a conflitti bellici in atto: Somalia, Eritrea, Yemen e Omoro dell'Etiopia. A trasportarli, due aerei dell'Aeronautica militare italiana che, finalmente, si sono sostituiti ai barconi malandati e ai gommoni sovraccarichi che, avessero proseguito la loro “attesa” nei centri della Libia, avrebbero impiegato per traversare il Mediterraneo e giungere in Italia: “E' un giorno storico – ha detto il ministro Minniti -. Per la prima volta, grazie al lavoro straordinario di tante persone, si è aperto un canale umanitario legale dalla Libia all’Europa… Siamo riusciti a portare verso la salvezza donne e bambini, sottraendoli ai trafficanti di esseri umani. Oggi l’Italia ha scritto una bellissima pagina di solidarietà e accoglienza e lo ha fatto mettendo in campo la sua forza-paese e dimostrando che nelle situazioni difficili sa dare il meglio”.

Programma di assistenza

All'aeroporto di Pratica di Mare, per la prima volta, è stato possibile sperimentare gli effetti di una collaborazione prolifica tra diversi organi istituzionali e non, ponendo un'alternativa finalmente valida da opporre alla tratta e all'azione criminale dei trafficanti: “Questo è solo l’inizio – ha detto ancora Minniti -. Continueremo a lavorare con l’Unhcr secondo il principio che abbiamo sempre sostenuto: combattere l’illegalità per costruire la legalità vera”. Un programma, questo, che sarà coadiuvato anche da altri aspetti quali la serratezza dei controlli medici e l'identificazione obbligatoria di ogni nuovo arrivato: al loro sbarco, i 162 profughi sono stati sottoposti alle procedure di rito costantemente assistiti dal personale Unhcr, prima di essere trasferiti in diversi centri d'accoglienza. A fornire assistenza a queste persone, a partire da ora, sarà la stessa Cei, attraverso l'operato della Caritas.

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