Il divario fra Nord e Sud frena l'Italia. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio di fine anno pronunciato ieri sera a reti unificate. “A subire le conseguenze […] è l'intero Paese, frenato nelle sue possibilità di sviluppo” ha detto. Il capo dello Stato ha, in questo modo, invitato a una maggiore solidarietà nel Paese, l'unica soluzione per superare i gravi squilibri sociali dell'Italia: “Proviamo a guardare l'Italia dal di fuori” ha ricordato Mattarella.
La “profezia” del Corriere della Sera
Il 13 settembre 1972, il Corriere della Sera pubblicò un articolo dal sapore profetico: “Il divario fra Nord e Sud verrà colmato solo nel 2020”. Si trattava dell'esito di un rapporto per il ministero del Bilancio che analizzava le divergenze fra le due anime d'Italia, sottolineando i “motivi di arretratezza” fra le “nuove cause di disorientamento”. Nell'articolo si definivano “piramidi sulle sabbie mobili” l’avvio di imprese e iniziative industriali senza basi solide. Emblematica, in prima pagina si mostrava una fotografia degli stabilimenti siderurgici dell'allora Italsider di Taranto, oggi al centro della complessa vicenda lavorativa e ambientale dell'ex Ilva.
I dati di un anno fa
Lo scorso gennaio Il Sole 24ORE aveva pubblicato indicatori eloquenti di tale divergenza. Dal punto di vista della salute, infatti, era stata stimata di oltre un anno la differenza nell'aspettativa di vita alla nascita (83,2 anni al Nord contro gli 82 anni al Sud), per non contare le aspettative di buona salute (61 al Nord contro i 57,2 anni al Sud). Nel calderone dei dati, anche quelli relativi all'istruzione, con il 30% di 30-34enni del Nord con un titolo universitario contro il 21,6% di laureati del Sud. Nota dolente il lavoro: secondo le stime del quotidiano di Confindustria, il 2019 si apriva con un un largo divario Nord-Sud relativo ai Neet, i giovani senza istruzione né lavoro: circa il doppio nel Meridione, “raggiungendo il 34,4% nel 2017”. Come veniva sottolineato, la crisi economica aveva infatti colpito proprio il Sud Italia, area “debole” del Paese, accentuando le distanze. Per questo, nel suo discorso di fine anno lo stesso presidente Mattarella ha esordito menzionando la fine di un decennio segnato da una crisi che ha influito, in maniera incisiva, su un'Italia che dovrebbe così riscoprire la sua grandezza.