Anche la Norvegia, uno dei Paesi più laici in Europa, riconosce libertà religiosa ed obiezione di coscienza. Almeno è ciò che lascia supporre la sentenza con cui oggi la Corte Suprema ha assolto Katarzyna Jachimowicz, medico di origine polacca, di fede cattolica, che ha sempre rifiutato di mettere le spirali alle pazienti in nome dell'obiezione di coscienza. “Questa sentenza può portare a un cambiamento e consentire al medico di rifiutarsi di compiere un atto per motivi di coscienza”, ha commentato Håkon Bleken, avvocato della donna. Quest'ultima si è sempre difesa sostenendo che, per giunta, non sarebbe stata nemmeno in grado di inserire una spirale ad una donna.
La vicenda è iniziata nel 2014, quando il governatore della contea di Telemark, dove si trova l'ospedale in cui lavorava la Jachimowicz, le ha fatto causa. Nel primo grado di giudizio non fu riconosciuta alla dottoressa l'obiezione di coscienza e l'1 aprile 2015 andò via dalla struttura dove lavorava per trasferirsi in un altro ospedale. La causa è però andata avanti, ha scalato tutti i gradi di giudizio fino ad arrivare al giudizio definitivo di oggi, da parte della Corte Suprema. Ora il camice bianco dovrà ricevere anche il corrispettivo delle spese legali. La Jachimowicz in questi anni ha ricevuto il sostegno della Christian Medical Association, dalla Norwegian Christian Games Association e dalla diocesi cattolica di Oslo. La piattaforma on-line CitizenGo ha diffuso e sostenuto la sua causa con una petizione europea sottoscritta da oltre 180mila cittadini. L'organizzazione sul proprio sito ricordava come nella struttura dove lavorava la Jachimowicz c'erano altri medici disposti a inserire spirali e che questo strumento contraccettivo può anche causare aborto spontaneo perché può impedire l'annidamento di un embrione nell'utero e questa azione può portare alla morte dell'embrione stesso.