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Reggio Calabria, i sindacati uniti: “Ripartire dal Sud”

Questa di Reggio Calabria oggi è una manifestazione imponente. Migliaia e migliaia di donne, di uomini e soprattutto giovani giunti da ogni regione del Mezzogiorno e anche dal resto d'Italia, con la loro presenza, lanciano un messaggio al Governo che non può essere ignorato: l'Italia non esce dalla crisi senza lo sviluppo del Mezzogiorno“. Parole forti e chiare, quelle lanciate dal segretario generale della Cisl Annamaria Furlan. I sindacati ripartono, uniti, dalla città calabrese per spronare il governo sulla questione del lavoro, soprattutto quello nel Meridione. E proprio dal centro di Reggio Calabria, per la precisione via Piazza De Nava in direzione Piazza Duomo, questa mattina è partito il corteo, organizzato dalle tre principali sigle sindacali del Paese: Con lo slogan: “Ripartire dal Sud”.

Le dichiarazioni dei protagonisti

Tra i primi ad esprimire il suo parere, Maurizio Landini, numero uno della Cgil. “C'è un arretramento di tutto il Paese rispetto all'Europa e non solo. Per noi l'Italia va unita e non divisa. Basta con le logiche dell'autonomia differenziata, che aumentano ancora di più le disuguaglianze”. E ancora: “C'è bisogno di fare investimenti – ha aggiunto Landini – sia in infrastrutture materiali ma anche in quelle sociali e serve una politica industriale”. A Landini fa eco, il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo. “Noi stiamo cercando di impedire che i provvedimenti che il Parlamento approva su proposta del Governo producano ulteriori danni al Paese. Ogni volta poi si lamentano che non riusciamo a modificare gli errori che fanno”. Dunque le organizzazioni sindacali si compattano in vista di un obiettivo comune, espresso in questa formula. “Una mobilitazione nazionale unitaria – hanno sostenuto i sindacati – per rivendicare dal Mezzogiorno la centralità del lavoro come leva per eliminare le profonde disuguaglianze sociali, economiche e territoriali che esistono in Italia”.

I dati Eurostat

E proprio oggi sono stati pubblicati le ultime rilevazioni dell'Eurostat. Che certificano una situazione sicuramente non rosea per chi vive al Sud. Infatti quattro su cinque Regioni con il tasso di occupazione più basso d'Europa sono nel Meridione italiano. Nello specifico meno della metà delle persone fra i 20 e i 64 anni ha un impiego, al contrario della media europea che registra un 73,1%. Dati inerenti al 2018. Solo una Regione, la Mayotte (possedimento d'oltremare francese) fa peggio delle omologhe italiane. Quest'ultima nella fattispecie ha un tasso di occupazione, per gli individui tra i 20 e i 64 anni, pari al 40,8%. È seguita dalla Sicilia con il 44,1%, la Campania con il 45,3%, la Calabria con il 45,6% e la Puglia con il 49,4%.

 

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