Arriva da Ragusa l'ultimo caso sospetto nei confronti di una casa di riposo per anziani. Secondo chi indaga, alcune operatrici della struttura avrebbero maltrattato, umiliato e picchiato le persone di cui avrebbero dovuto avere cura. A finire sotto inchiesta sono state tre dipendenti: due di loro sono finite agli arresti domiciliari, per la terza è stato disposto l'obbligo di firma. Come è già accaduto in altre circostanze, a dare il via alle indagini sono state le segnalazioni dei vicini che abitano nella zona e che sempre più spesso sentivano arrivare dalla casa di riposo urla e lamenti. Così sono scattate le installazioni delle telecamere e delle microspie da parte degli uomini della Squadra Mobile di Ragusa. Strumenti che hanno rivelato cosa accadeva nella casa di riposo. “Testa di m…, animale, capra, mi fai schifo, puzzi come una bestia, sei pazza, scema, incrasciata, cambiati o ti prendo a legnate, se non ti lavi ti prendo a schiaffi, muoviti che mi fai schifo o ti do uno schiaffo, io ti ammazzo”. Insulti che non hanno bisogno di ulteriori commenti.
Le indagini
Nel coros dell'attività investigativa, gli investigatori hanno individuato altri episodi sospetti. In un caso, una signora malata di Alzheimer avrebbe chiesto, nel cuore della notte, di essere accompagnata in bagno. Per tutta risposta le operatrici avrebbero imprecato e un'altra avrebbe augurato la morte all'ospite della struttura. Ma non è finita qui, perché non ci sarebbero stati solo insulti ma ma anche violenze, schiaffi, spinte, strattonamenti, umiliazioni. Una delle indagate si sarebbe sdraiata sopra un’ospite delle struttura per non farla alzare. Tutto documentato nelle immagini, diventate fonte di prova con le quali la procura di Ragusa ha chiesto al gip l’emissione di ordinanze nei confronti delle tre operatrici di 41, 31 e 63 anni, notificate ieri all’alba. Sono tutte accusare di maltrattamenti ai danni di anziani.
Il precedente
Caso analogo a Settignano in provincia di Catanzaro. Qui gli indagati della struttura “San Francesco hospital” sono 16. Due sono stati posti agli arresti domiciliari e a tre è stato imposto il divieto di dimora a Settingiano. Secondo l'accusa gli anziani erano costretti a subire percosse, atti di violenza, derisioni, molestie gratuite e minacce. L'operazione, denominata “Ti fa stare bene“, è giunta a conclusione delle indagini avviate dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro con coordinamento del procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, dell'aggiunto Vincenzo Capomolla, e del pm Stefania Paparazzo, avviate dopo la denuncia di alcuni familiari di persone ricoverate. Le indagini sono state condotte con l'ausilio di intercettazioni ambientali audio e video e con perizie tecnico-specialistiche di professionisti del settore sanitario.