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Ragazze, il pericolo viene dal web

L'Osservatorio sulla Violenza e gli Stereotipi di Genere di Terre des Hommes, in collaborazione con la Community ScuolaZoo per la Campagna Indifesa, ha diffuso dati dai quali risulta che gli adolescenti italiani passano più di 6 ore al giorno davanti a smartphone e altri device. Tra questi, alto il numero di giovani di sesso femminile: 6 su 10 ammettono di trascorrere la maggior parte del proprio tempo libero online e sui social network (il 21,3% dice di passarlo giocando con il cellulare e il 12% guardando video in rete). Ed è proprio in questi momenti che sono meno sicure: quasi il 60% di loro dice di non sentirsi in sicurezza sul web. Più che in luoghi di aggregazione reali come palestre e campi sportivi (15,4%) o scuole (10,5%). Ma l’insicurezza raggiunge anche altri luoghi: il 35,4% delle ragazze ha infatti affermato che non si sentano sicure per strada, nelle stazioni o in altri luoghi in cui sono esposte in prima persona.

Sexting

A 1250 ragazze Terre des Hommes con ScuolaZoo ha chiesto opinioni su temi come sextingsicurezza onlinebullismo e cyberbullismomolestie e violenzediscriminazioni e stereotipi di genere. Ebbene, una ragazza su 5 (il 19%) ammette di aver praticato sexting, ossia di aver condiviso foto intime sui dispositivi web, mentre 4 ragazze su 10 dicono di aver visto circolare foto o video intimi o a sfondo sessuale loro o di amici sui social network, online o sui servizi di messaggistica. Il 94,3% delle ragazze ritiene doloroso quanto subire una violenza fisica vedere circolare proprie foto intime online o sui cellulari senza il proprio consenso.

Cyberbullismo

La vicenda è strettamente legata a quella del cyerbullismo. Una ragazza su tre delle intervistate denuncia di aver subito atti di bullismo sulla propria pelle e quasi 2 su 3 (58,1%) delle ragazze afferma di aver assistito ad atti di bullismo/cyberbullismoSolo il 6,2% però ammette di averli compiuti su propri coetanei. Per 8 ragazze su 10 i commenti volgari sul proprio corpo pubblicati online sono motivo di grande fastidio. Ma cosa intendono le ragazze per molestia sessuale? Il 69% delle ragazze non hanno dubbi e per “molestia sessuale” intendono qualsiasi contatto fisico “invadente” e indesiderato; il 66,5% le identifica come qualsiasi comportamento inappropriato a sfondo sessuale. Quasi una ragazza su 2 ritiene che sia un contatto fisico indesiderato in zone intime; per il 40,1% possono essere molestie anche i commenti e le insinuazioni sessiste e/o a sfondo sessuale; mentre il 39,2% ha indicato un comportamento persecutorio (stalking).

Le violenze

Qual è, secondo le adolescenti, la forma di discriminazione peggiore che subiscono le donne? La stragrande maggioranza (85,4%) indica sicura le molestie sessuali o la violenza. La seconda voce citata, seppur molto distante in termini numerici, è la discriminazione economica (8%). Alla domanda diretta se hanno mai subito molestie o violenze, quasi il 12% delle ragazze ha risposto di sì, mentre la percentuale scende al 4,36% quando si chiede se la violenza sia stata perpetrata dal proprio ragazzo.

Per avere una visione d’insieme è utile, inoltre, capire come vivano la sessualità le ragazze di oggi. Alla domanda cosa sia per loro il sesso, il 5,5% ha risposto di considerarlo come un’imposizione. Prevale però, al di là delle generalizzazioni, una visione tendenzialmente neoromantica: quasi il 78% ritiene che il sesso sia uno scambio tra persone che si amano e al 57,7% non interessa se alla base non c’è amore. Una ragazza su 2 lo definisce come qualcosa che fa stare bene, mentre il 20,5% lo ritiene semplicemente una funzione biologica. Secondo il 15%, una ragazza che veste in modo provocante la violenza “se la va a cercare”.

I modelli sbagliati

“I dati dell’Indagine che abbiamo realizzato con ScuolaZoo lasciano intuire quanto il fenomeno del sexting sia più diffuso di quanto si possa immaginare. Ci troviamo sempre più spesso di fronte ad esempi e modelli che spingono le ragazze giovanissime ad atteggiamenti disinvolti, spesso sottostimando gli effetti reali delle condotte online. – dichiara Paolo Ferrara, Responsabile Comunicazione e Raccolta Fondi Terre des Hommes Italia. – Da questa indagine emerge con chiarezza il bisogno delle nuove generazioni di sentirsi sempre connessi. Ma sapere tutto di tutti, vedere e commentare le azioni altrui praticamente in tempo reale non aiuta a sentirsi meno soli, anzi. Il paradosso sta proprio nel fatto che più tempo si passa sui social network e più aumenta la sensazione di essere isolati dagli altri, vulnerabili ed esposti a pericoli che il più delle volte sfuggono dal loro controllo”.

La Campagna Indifesa

Terre des Hommes ha lanciato la Campagna Indifesa tutelare milioni di baby spose, baby mamme, ragazze violate e vittime di tratta, mettendo fine a violenze e maltrattamenti, per garantire un futuro migliore a loro e a tutta l’Umanità. In particolare la raccolta fondi di questa edizione servirà a sostenere interventi di prevenzione delle violenza e degli stereotipi di genere nelle Scuole superiori italiane, a contrastare il fenomeno della schiavitù domestica delle bambine e delle ragazze in Perù e a combattere le Mutilazioni Genitali Femminili in Mauritania. Fino all’8 marzo 2018 si può sostenere la Campagna con un sms o chiamata al numero solidale 45549. Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari Wind Tre, TIM, Vodafone, PosteMobile, Coop Voce e Tiscali. Sarà di 5 euro per le chiamate da rete fissa PosteMobile, TWT e Convergenze e di 5 e 10 euro da rete fissa TIM, Wind Tre, Fastweb, Vodafone e Tiscali.

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