“Le lacune nei dati sui rifugiati, i richiedenti asilo, i migranti e le popolazioni internamente sfollate stanno mettendo in pericolo le vite e il benessere di milioni di bambini migranti”. Lo denunciano oggi Unicef, Unhcr, Oim, Eurostat e Ocse nell’appello Call to action: per proteggere i bambini migranti bisogna partire da dati migliori.
Il documento è stato diffuso per mostrare “quanto i dati siano fondamentali per comprendere le tendenze delle migrazioni globali e sviluppare politiche per supportare gruppi vulnerabili come i bambini”. In particolare, “le informazioni registrate sull’età sono disponibili solo per il 56% della popolazione rifugiata sotto il mandato dell’Unhcr”, “solo il 20% dei Paesi e dei territori che hanno dati sulle persone sfollate interne a causa di conflitti scompongono questi dati per età”, “circa un quarto dei Paesi e territori non possiede dati disaggregati sui migranti per età, fra cui il 43% dei Paesi e dei territori in Africa” e “la mancanza di informazioni sui bambini migranti e sfollati priva i minorenni colpiti della protezione e dei servizi di cui avrebbero bisogno”.
“Le lacune nelle informazioni minano alla base la nostra capacità di aiutare i bambini”, ha dichiarato Laurence Chandy, direttore dell’Unicef per il dipartimento Dati, ricerca e politica. Secondo le agenzie dell’Onu e i partner, nel 2016 oltre12milioni di bambini nel mondo vivevano come rifugiati o richiedenti asilo, mentre un numero stimato di 23milioni di bambini erano sfollati internamente – 16milioni a causa di conflitti e 7milioni a causa di disastri naturali. “Ma il numero reale di bambini costretti a lasciare le loro case rimane sconosciuto – affermano – e tende ad essere significativamente più alto delle stime a causa delle lacune nelle informazioni e nei dati”. Unicef, Unhcr, Oim, Eurostat e Ocse chiedono agli Stati membri di “rispondere alle lacune di dati e testimonianze sui bambini migranti, e a includere questi elementi specifici per i bambini nel Global compact per una migrazione sicura, ordinata e regolare e nel Global compact sui rifugiati”.