Movida è una parola spagnola che deriva dal verbo “mover” (muovere), quindi significa mossa, movimento. “In Spagna, negli anni ’80 il clima sociale e culturale tornato vivace dopo la fine del regime franchista, fu definita movida – spiega Treccani.it -. Per estensione movida è diventata la denominazione per lo più scherzosa della vita serale e notturna di una città, con riferimento alla loro animazione nelle ore tarde”.
Il giro d’affari
Con business da 31 miliardi di euro su circa 150 miliardi nazionali (e un incremento di impiegati nel comparto pari al 3%), evidenzia LaPresse, Milano è prima in Italia per ricavi, seguita da Roma (27 miliardi), Napoli (oltre 6 miliardi), Padova e Torino (circa 4 miliardi l'uno). Il primato di Milano si estende anche agli addetti, con 288 mila (+5% in un anno e +23% in cinque anni) su circa 3 milioni nel settore nel Paese, davanti a Roma (253 mila) e Napoli (133 mila). È terza invece per numero di imprese, 42 mila su 933 mila in Italia, dietro Roma, con 81 mila, e Napoli, con 61 mila. “A Milano città sono 26 mila le imprese nei settori della movida, +1,2% in un anno, +13% in dieci anni, dalle 23 mila imprese del 2009- puntualizza LaPresse-. La maggior crescita dopo Expo, con +2,6% nel 2016 rispetto al 2015. Traina il settore di intrattenimento, divertimento e sport, con 1211 imprese, +38% in dieci anni, la ristorazione con 11 mila imprese +35%, cinema e musica con 1206 imprese +16%, viaggi con 820 imprese +12%, stabile il commercio costante a 12 mila imprese in dieci anni”. In Italia ci sono 933 mila imprese legate alla movida. Ai primi posti Roma con 81 mila (erano 80 mila un anno fa, +1% in un anno e + 7% in cinque), Napoli con quasi 61 mila, Milano con oltre 42 mila, Torino (31 mila), Bari (24 mila), Salerno (23 mila).
Il primato dell’intrattenimento
“Tra i settori più numerosi: commercio (a Milano 18 mila imprese, 53 mila in Lombardia e 472 mila in Italia), bar e ristoranti (18 mila a Milano, 51 mila in Lombardia e 336 mila in Italia), attività di intrattenimento specializzate (2 mila a Milano, 6 mila in Lombardia, 44 mila in Italia)- documenta LaPresse-. Poi ci sono le imprese legate a cinema e musica, 1429 a Milano, 2093 in Lombardia e 11 mila in Italia”. Sono 120 mila, riferisce LaPresse, le imprese che nel 2019 nella sola Lombardia sono legate al settore della movida, tra shopping, ristorazione, alberghi, tempo libero, sport, musica ed eventi su 933 mila attive in Italia, secondo l'elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi sui dati del registro delle imprese 2018 e 2019. Danno lavoro a 559 mila addetti (+4% in un anno e +16% in cinque) su circa 3 milioni occupati nel settore in Italia (+3% e +11%) e generano un business da 42 miliardi su 150 a livello nazionale.
I settori in più rapida crescita
Oltre 42 mila imprese hanno sede a Milano, quasi 17 mila a Brescia, circa 13 mila a Bergamo e 9 mila a Varese, 8.400 a Monza e Brianza, circa 6.500 a Pavia e Como. Crescono a Milano (+0,4% in un anno e +5,6% in cinque). “Un settore femminile in cui le donne pesano oltre un terzo delle imprese, giovane e etnico con imprese giovani e straniere a quota circa 10%”, sottolinea LaPresse che ha raccolto le dichiarazioni di Valeria Gerli, membro di giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. “In Lombardia i settori legati alla movida possono contare su 120 mila imprese tra ristorazione, commercio e intrattenimento- afferma Gerli-. Si tratta di un fenomeno importante trainato soprattutto dalle attività legate al divertimento e allo sport, con Milano che da sola rappresenta più di un terzo del totale e traina la crescita del comparto, anche sulla scia di tutte le iniziative di forte richiamo internazionale”. Il turismo rimane uno degli elementi trainanti di questo settore: i dati ci dicono che la Lombardia è sempre più meta di turisti italiani e stranieri. Come Camera di commercio siamo attivi con bandi dedicati, iniziative di formazione per gli operatori e di promozione. Bisogna continuare a puntare sulla qualità e sulla varietà dell'offerta, valorizzando il territorio lombardo anche grazie alla capacità attrattiva dei grandi eventi. Bisogna mettere in luce l'offerta tradizionale già presente offrendo esperienze molteplici e personalizzate“.