Verrà presto calendarizzara in Parlamento una proposta legge che vorrebbe mettere un freno ai rapimenti di figli portati all'estero da un genitore senza il consenso dell'altro introducendo il reato di alienazione parentale. Un intervento legislativo che aveva auspicato in campagna elettorale Giulia Bongiorno, attuale ministro della Pubblica Amministrazione in un'intervista a “Vanity Fair”.
Un risvolto negativo dell'aumento di unioni miste tra italiani e cittadini di altra nazionalità, infatti, è il fenomeno della sottrazione internazionale di minori. Bambini portati all'estero violando la legge del Paese ospitante a seguito dell'accendersi della conflittualità tra i due genitori. Quando la storia d'amore tra due persone precipita, quelle diversità culturali che un tempo le avevano avvicinate rischiano spesso di allargare le distanze. I figli sono le principali vittime di queste situazioni in costante aumento nel nuovo mondo globalizzato.
I numeri
Duecentocinquanta casi di sottrazione si verificano ogni anno in Italia, ma la realtà potrebbe andare ben oltre questi dati perchè, come denunciato dal presidente dell'Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani, Gian Ettore Gassani, ci sono “circa mille sottrazioni internazionali di minori italiani all’anno che non vengono nemmeno denunciate“. Nell'ultima rilevazione statistica sul fenomeno, presentata dal Dipartimento di giustizia minorile lo scorso febbraio parla chiaro: dal Duemila ad oggi il numero di bambini contesi sottratti è aumentato considerevolmente, fino a triplicarsi. Il 60% dei casi riguarda bambini portati all'infuori dell'Italia da un genitore straniero, il restante 40% è costituito da storie di padri e madri italiane che portano illecitamente i loro figli nel Belpaese. La Romania è in testa in questa triste classifica con 62 casi nell'ultimo anno, seguita dalla Germania.
Cosa fare
Sono situazioni che spesso restano irrisolte anche per via della problematicità nel dover conciliare la diversità tra ordinamenti giuridici di Stati differenti. Esistono convenzioni internazionali in materia minorile a cui i genitori possono appellarsi nel caso si ritrovino vittime di questi sequestri. La Convenzione dell'Aja, firmata nel 1980 anche dall'Italia, predispone in tal senso una procedura apposita che le autorità dei Paesi aderenti sono chiamati ad applicare. Affinchè l'iter abbia seguito è necessario, però, che i minori non abbiano superato i sedici anni d'età ed è auspicabile che esso venga avviato il prima possibile: più passa il tempo, infatti, più c'è il rischio che venga riconosciuto l'interesse del minore nel rimanere nel luogo del sequestro.