Milano campione d'Italia. Non si tratta di un titolo sportivo, ma dell'ottenimento da parte della provincia meneghina della 29esima edizione della “Qualità della vita”, indagine annuale de Il Sole 24 Ore. La provincia si piazza ben sette volte su 42 nei primi tre posti per i risultati conseguiti negli indicatori del benessere e conquista così lo scettro di provincia più vivibile d'Italia, dopo averlo sfiorato per quattro volte, fermandosi al secondo posto nel 2003 e 2004 e poi nel 2015 e nel 2016.
I parametri usati dal quotidiano economico per inquadrare la questione della vivibilità urbana sono 42 suddivisi in sei macro aree tematiche (Ricchezza e consumi, Affari e lavoro, Ambiente e servizi, Giustizia e sicurezza, Demografia e società, Cultura e tempo libero), riferiti all'ultimo anno appena trascorso. Milano risulta essere città ricca, con opportunità lavorative e servizi. Vince inoltre l'ICityrate 2018 come migliore smart city. Anche la cultura sale sul podio, con la spesa media dei milanesi al botteghino. Tra i punti deboli la sicurezza (scippi, borseggi e rapine) e l'indice di litigiosità nei tribunali. Al secondo ed al terzo posto si piazzano Bolzano, in risalita dalla quarta posizione del 2017, e Aosta, in discesa di una posizione dallo scorso anno.
Evidente il divario tra Nord e Sud. In coda alla graduatoria si ritrova Vibo Valentia, ma sale Napoli di 13 posizione, mentre Roma si piazza 21esima. La Capitale resta in linea con l'anno scorso, quando si piazzò 24esima. La ricchezza viene confermata dal dato medio dei prezzi delle case, in media il più elevato d'Italia, e dalla maggiore propensione agli investimenti fotografata dall'elevata percentuale di impieghi sui depositi. Pesano purtroppo sulla città il numero dei protesti pro capite, l'indice di litigiosità nei tribunali e le denunce per reati legati agli stupefacenti. Migliorano Venezia, Torino, Catania, Bari e Bologna, in controtendenza solo Genova e Firenze che perdono rispettivamente otto e dieci posizioni.